A conclusione di uno specifico servizio condotto dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Battipaglia, finalizzato a contrastare il fenomeno, sempre più diffuso, dell’illecita apposizione di targhe straniere false (oppure recuperate da auto demolite o non più in uso in quegli Stati) su autovetture immatricolate con targa italiana, nell’arco di appena tre giorni sono stati sottoposti a controllo cinque automobilisti sorpresi a bordo di auto con targhe straniere (bulgare e rumene) illecitamente apposte su auto in realtà immatricolate in Italia.
Principalmente due gli scopi di tale ingegnosa pratica. Pagare, se si decide di assicurare l’auto e non si opta per l’uso di una polizza assicurativa anch’essa falsa, un premio assicurativo ridotto (una polizza rumena o bulgara può arrivare a costare il 90% in meno rispetto ad una polizza italiana), oppure eludere, o meglio rendere maggiormente difficoltosi, i controlli di Polizia sulle strade o le notifiche della contravvenzioni al Codice della Strada. In un caso, tra quelli oggetto di indagini a cura dei Carabinieri di Battipaglia, l’autovettura italiana era stata ritargata per evitare il controllo che avrebbe determinato il fermo amministrativo del veicolo per dei tributi non pagati. Cinque (due marocchini, un ucraino e due italiani) le persone denunciate per ricettazione ed uso di atto falso. Altrettante le autovetture, soprattutto utilitarie, sequestrate insieme alle targhe ed alla documentazione, quest’ultima sicuramente falsa. Sono in corso accertamenti attraverso Interpol per stabilire se si tratta di documentazione “artigianalmente” riprodotta al computer attraverso l’utilizzo di scanner sofisticati oppure si è in presenza di falsi “ideologici” (documenti veri magari fraudolentemente sottratti in bianco e poi artatamente intestati agli utilizzatori delle auto). Per le targhe invece si tratta sempre di targhe vere magari riconducibili a macchine demolite o non più in uso nei relativi paesi. In corso, naturalmente, le indagini, per capire se dietro il fenomeno si celi una vera e propria organizzazione che curi tutti i passaggi necessari alla falsa reimmatricolazione delle auto.