E’ durata pochi minuti la prima udienza a Potenza del processo per false dichiarazioni in cui sono imputate Margherita Santarsiero e Annalisa Lo Vito: da sempre le due donne delle pulizie, madre e figlia, negano di aver visto il cadavere di Elisa Claps prima del ritrovamento ”ufficiale” nel sottotetto della Chiesa della Trinità, il 17 marzo 2010. Il fascicolo con la documentazione è arrivato solo oggi da Salerno (dove era cominciato il processo) e il giudice potentino ha rinviato l’udienza al prossimo 4 marzo. Nel Tribunale di Potenza era presente il fratello di Elisa, Gildo Claps, il quale ha detto di ”augurarsi che i tempi della giustizia siano brevi: vogliamo conoscere la verità sulla vicenda, in ogni suo aspetto, e mamma Filomena spera di vivere abbastanza per farlo, ma il rinvio di oggi è paradossale”.

Il corpo di Elisa fu “ufficialmente” scoperto 17 marzo del 2010 da alcuni operai impegnati in lavori di ristrutturazione: secondo la testimonianza del viceparroco, il giovane brasiliano don Wagno, fu però notato alcune settimane prima dalle due donne: il momento ufficiale della scoperta resta il fulcro di questa parte dell’inchiesta sull’omicidio della giovane studentessa potentina (e sulle modalità dell’accaduto) per il quale è stato condannato, quale unico imputato, Danilo Restivo. Lo scorso anno, ad aprile, la Corte d’Assise d’Appello di Salerno ha infatti confermato la condanna a 30 anni emessa in primo grado.

 

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