‘Una bolgia dantesca, ma il personale e’ stato molto professionale e molto umano”. Parole di Costabile Cilento, preside in pensione di Agropoli, nel Salernitano, tra gli oltre 600 passeggeri della Costa Allegra. Sbarcato questa mattina a Fiumicino, il preside Cilento ha fatto rientro a casa intorno a mezzogiorno, e ora puo’ finalmente raccontare le paure e i disagi della sua crociera alle Seychelles. ‘
‘Paura? Quando e’ scattato l’allarme e ci hanno riuniti nei punti di raccolta – spiega il preside Cilento, 85enne, in crociera insieme alla moglie – Eravamo pronti ad imbarcarci sulle scialuppe, poi l’ordine e’ rientrato”. ”Non avevo mai dormito alla luce delle stelle – prosegue il suo racconto – In cabina c’era un caldo insopportabile, cosi’ abbiamo trascorso tre notti e quattro giorni sul ponte. Di notte c’era tanta umidita’, ma il problema piu’ grande era la mancanza di acqua. Non avevo mai fatto la barba con l’acqua minerale: quella sulla Costa Allegra e’ stata la prima volta. I servizi igienici non funzionavano, e’ stato questo il problema piu’ grande. Alla fine c’era un tanfo indescrivibile, sembravamo tanti dannati nella bolgia dantesca riservata agli adulatori, condannati a giacere nello sterco umano”. ”E’ stata un’esperienza ‘forte’, ma il personale dell’equipaggio e’ stato straordinario, dal punto di viste professionale, ma soprattutto umano”, aggiunge. Tra l’altro, Cilento ha incontrato piu’ volte il comandante Alba. ”L’ho incontrato un paio di volte, e in una di queste gli ho anche consigliato di utilizzare l’acqua di mare per svuotare i gabinetti, intasati all’inverosimile. E’ stato sempre in prima linea nella gestione dell’emergenza. Prima di lasciare la nave, ci siamo abbracciati”, racconta ancora. ”Con Costa Crociere ho girato tre quarti del globo – ha concluso Costabile Cilento – Questa era la decima crociera, e finora era andato tutto meravigliosamente bene. Un appunto? Pare che la Costa Allegra fosse una nave molto vecchia. Forse avrebbe fatto bene a mandarla in pensione”.
