SALERNO – E’ finito in carcere Giuseppe Amato junior, dal 29 giugno scorso agli arresti domiciliari per il crack del pastificio Amato. L’aggravamento delle misure restrittive è stato emesso dal gip del tribunale di Salerno su richiesta della procura che ha valutato un’ampia relazione stilata dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, nella quale sono state evidenziate una serie di violazioni agli obblighi degli arresti domiciliari. Giuseppe Amato junior fu arrestato assieme a Mario Del Mese e all’ex deputato Paolo del Mese, Antonio Anastasio e Simone Labonia.
I cinque, a vario titolo, devono rispondere di reati fallimentari, di natura distrattiva e dissipativa, che hanno contribuito – se non determinato – in via principale, il tracollo del pastificio. Amato junior assieme agli altri indagati è ritenuto responsabile di aver sottratto, nel corso degli anni, oltre 10 milioni di euro alle casse della società, in un momento storico in cui il dissesto finanziario era ormai di vastissime proporzioni. Un ‘dissanguamento’ delle casse societarie continuato anche quando la società non riusciva a pagare neanche gli stipendi ai dipendenti. Giuseppe Amato – secondo l’accusa – avrebbe violato gli obblighi imposti dal regime cautelare ai domiciliari, utilizzando con disinvoltura il telefono, ricevendo persone per le quali non era stata richiesta alcuna autorizzazione e pare anche che si fosse in qualche occasione allontanato dalla propria abitazione.