SALERNO – Trasferita nel terzo ospedale di seguito è morta dopo 30 minuti di rianimazione nel presidio sanitario di Scafati, nel Salernitano. E’ accaduto a una donna di 83 anni, originaria di Striano, in provincia di Napoli e sul cui decesso il commissario straordinario dell’Asl di Salerno ha disposto l’istituzione di una commissione interna d’indagine. “L’anziana – spiega il direttore sanitario dell’ospedale di Scafati, Alfonso Giordano – è arrivata da noi dopo essere stata prima a Sarno e poi a Nocera.

Al pronto soccorso di Sarno è stata visitata ma, non essendo in funzione la Tac, hanno deciso di portarla a Nocera dove il radiologo di turno, visto che non erano segnalate gravità, ha informato che c’era molto da aspettare per fare la tomografia, in quanto vi erano già altre persone in attesa. Non posso sapere con certezza cosa sia accaduto alla signora – aggiunge Giordano – nei due ospedali. Fatto sta che da noi è arrivata con l’autoambulanza accompagnata da un infermiere e, dopo gli accertamenti, una volta riaccompagnata verso l’autoambulanza stessa, si è sentita male. E’ stata prontamente soccorsa con una rianimazione cardio-polmonare per circa 30 minuti finché alle 12.04 abbiamo dovuto constatare il decesso”. Ma, sottolinea Giordano, “la cosa assurda è che ormai il nostro ospedale non ha più il reparto di Pronto soccorso e quindi questi pazienti da noi non dovrebbero proprio arrivare”. In merito alla morte, il commissario straordinario dell’Asl di Salerno, Maurizio Bortoletti, ha “disposto una commissione interna di indagine per appurare l’esatto svolgimento dei fatti e verificare se, nel caso, vi siano state negliglenze o responsabilità. La commissione è formata dai dottori Federico Pagano, Pantaleo Palladino e Umberto di Filippo. L’Asl Salerno – aggiunge – fornisce piena disponibilità nel consueto spirito di collaborazione istituzionale con la magistratura alla quale verranno rimessi i risultati dell’indagine amministrativa interna”.

 

“Il decesso avvenuto presso l’ospedale di Scafati è la dimostrazione che il sistema emergenziale dell’Agro nocerino sarnese è insufficiente e ciò non riguarda solo il territorio scafatese. Gli ospedali di Nocera e Sarno non riescono assolutamente a gestire l’emergenza in un territorio così vasto e popoloso e fronteggiare circa 370 mila abitanti”. Lo dice il sindaco di Scafati (Salerno), Pasquale Aliberti. “Arrivare a trasferire un paziente da Nocera a Scafati per un esame diagnostico, inoltre – sottolinea – evidenzia ancora di più la saturazione del Pronto Soccorso nocerino che appare carente anche dal punto di vista strutturale, poiché incapace di gestire i flussi di un territorio così popoloso e ricoveri ordinari. Da questo episodio, ancora una volta, si pone la necessità di riaprire l’ospedale di Scafati, affinché possa tornare, come in questi anni, ad essere quel filtro, per i nosocomi di Nocera e Sarno, capace di stabilizzare i casi più difficili. Alla luce di questa condizione, diventa ancora più forte l’esigenza di riaprire i reparti del M.Scarlato, chiusi dopo il sequestro delle sale operatorie e di procedere in una rivisitazione del decreto 49, che non ha tenuto conto delle effettive caratteristiche del territorio e della adeguatezza delle uniche due strutture rimaste, a contenere l’emergenza di una popolazione assolutamente numerosa”. “Condividiamo, infine – conclude Aliberti – il percorso annunciato dal commissario Bortoletti di istituire una commissione interna d’indagine per appurare l’esatto svolgimento dei fatti e per verificare, se nel caso, vi siano state negligenze o responsabilità: noi, invece, come Comune, ci costituiremo parte civile,per capire, se in questa morte, vi siano eventuali responsabilità di chi ha sfasciato la vecchia rete d’emergenza, senza attuare neppure quella nuova prevista dal decreto 49”.

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