Un’unita’ immobiliare, due locali deposito, un garage e un veicolo: questo il sequestro operato stamattina dal Gico, il gruppo di investigazioni sulla criminalita’ organizzata del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno, alla moglie del boss Giuseppe Cirillo, salernitano di nascita ma emigrato in Calabria dalla fine degli anni ’60, morto in un’aula del palazzo di giustizia di Catanzaro nel 2007.

Cirillo, condannato per associazione mafiosa e oggetto gia’ in passato di misura di prevenzione personale, aveva creato una vera e propria organizzazione a delinquere dedita alle estorsioni e al racket nel territorio di Sibari (Cosenza). Il sequestro ha colpito beni intestati alla moglie; il provvedimento, il primo ad essere adottato dal tribunale di Salerno, e’ stato emesso ai sensi dell’art. 18, 3 comma, del d. lgs. n. 159/2011 in base al quale la misura di prevenzione patrimoniale puo’ essere applicata anche in caso di morte del soggetto nei confronti dei successori a titolo universale o particolare, entro il termine di cinque anni dal decesso. Gli accertamenti patrimoniali eseguiti dalle fiamme gialle hanno evidenziato una notevole sproporzione tra il patrimonio accumulato ed i redditi dichiarati dalla consorte del defunto Cirillo. Il valore complessivo del sequestro ammonta a 600.000 euro. Sottoposti a sequestro anche le disponibilita’ giacenti su due rapporti bancari il cui ammontare e’ in corso di quantificazione.

 

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