BATTIPAGLIA – Sono proseguiti per l’intera nottata e continuano ancora oggi gli approfondimenti investigativi dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Battipaglia, coordinati dal Dr Vincenzo Montemurro della Procura di Salerno,
per fare piena luce sull’omicidio del cittadino polacco Robert Marian WOJCIKOWSKI assassinato dal suo connazionale Jerzy BACZYNSKI mentre consumavano la cena nella tarda serata di martedì 18 nella fatiscente baracca di viale Europa della zona industriale di Battipaglia.
Il primo esame esterno terminato quasi a notte fonda, condotto dal medico legale sul cadavere, trasferito presso l’obitorio dell’ospedale di Battipaglia, ha evidenziato la presenza di alcune profonde ferite alla regione frontale e parietale, ferite inferte con un grosso e pesante arnese affilato (assolutamente compatibile con l’ascia ritrovata dai Carabinieri in sede di sopralluogo), ferite che hanno cagionato la morte quasi istantanea.
L’omicida che ha condotto i Carabinieri sul luogo del delitto ricostruendo le fasi del delitto, ha anche fatto ritrovare vari indumenti ed alcuni stracci utilizzati per asciugare le copiose tracce di sangue, nascosti ad una certa distanza a conferma della sua intenzione di occultare l’avvenuto omicidio e di dileguarsi per fare perdere le proprie tracce.
Il polacco, infatti, non residente in Italia era solo conosciuto con il nome Giorgio anche da chi frequentava assiduamente quella zona e da molti dei suoi connazionali. Una volta salito su quel treno per Napoli avrebbe dunque avuto buone possibilità di farla franca facendo perdere le proprie tracce, disperdendosi nel buco nero che accoglie molti stranieri senza nome né volto.
All’attento vaglio degli inquirenti anche il movente che ha scatenato la furia omicida. Non convince per niente la versione fornita dal fermato secondo il quale la sua azione sarebbe scaturita dalle continue lamentele della vittima per la qualità del cibo.
Effettivamente non era da ieri, ma da quasi un mese che Robert Marian viveva ospite del suo carnefice. Probabilmente a scatenare la furia omicida è stato qualcosa di più consistente rispetto a quanto dichiarato dal fermato secondo il quale, ad indispettirlo, sarebbe stato l’ennesimo rifiuto del suo connazionale di consumare le pietanze da lui preparate.
Ancora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria la salma in attesa dell’esame autoptico che sarà eseguito nei prossimi giorni.