La Direzione Investigativa Antimafia di Salerno ha eseguito stamattina a Cava de Tirreni un provvedimento di confisca di beni per cinque milioni di euro intestati o riconducibili a Domenico Lamberti, 70 anni, di Cava de Tirreni, ed ai suoi stretti congiunti. La confisca è stata disposta dalla Corte di Appello di Salerno, su proposta della locale Procura nell’ambito del procedimento di prevenzione antimafia nei confronti di Lamberti al quale è stato contestato l’illecito arricchimento avvenuto contestualmente al periodo di appartenenza all’associazione camorristica “Nuova famiglia”. Nel 2009 a Lamberti è stata inflitta la condanna definitiva dalla Corte di Cassazione a cinque anni e sei mesi di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso perché ritenuto “imprenditore astuto e capace di rapportarsi alla pari con personaggi di notevole spessore criminale (Alfieri e Galasso) tanto che veniva ammesso a partecipare alle riunioni riservate che si tenevano nella masseria di Carmine Alfieri”. Nel corso degli anni, Lamberti è riuscito ad incrementare il proprio patrimonio personale e ad agevolare la propria espansione imprenditoriale nel settore della vendita all’ingrosso e al dettaglio di prodotti petroliferi, proprio sfruttando i legami camorristici. Nel 2010, su richiesta della Procura di Salerno, il Tribunale ha disposto la confisca di parte dei beni, rigettando la misura di prevenzione personale perché, pur riconoscendogli una pericolosità sociale qualificata, ha ritenuto non più sussistente il requisito dell’attualità, essendosi oramai disciolta l’associazione camorristica. La Procura ha impugnato tale decisione dinanzi la Corte di Appello che, con la sentenza eseguita oggi ha deciso per la confisca di beni per un valore complessivo di circa cinque milioni di euro. Sono stati confiscati: 5 appartamenti, 2 terreni e l’intero patrimonio aziendale di 6 società, operanti nel settore della vendita di prodotti petroliferi, dove compaiono distributori di benzina e fabbricati.