Pretendevano 200 euro a settimana per dare “in fitto” uno spazio sulle litoranea di Salerno alle prostitute reclutate nell’ Est europeo. I sette cittadini romeni, destinatari delle ordinanze e delle misure cautelare emesse dal gip del Tribunale di Salerno, ed eseguite stamattina dalla squadra mobile operavano per lo più sulla litoranea che da Salerno conduce ad Eboli. Le indagini avevano preso il via nel 2013 dopo l’investimento di due prostitute che si erano rifiutate di pagare il “noleggio” del posto. Entrambe furono investite da un’auto e da una moto ed una rimediò anche una brutta frattura ad una gamba. “Il controllo di una strada – ha detto il questore di Salerno, Antonio De Iesu – produce reddito sia per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione, sia per lo spaccio di stupefacenti”. Alcuni componenti dell’organizzazione erano già noti alle forze dell’ordine per alcuni furti di rame messi a segno tra il Salernitano ed il Potentino. Uno degli arrestati era ancora ai domiciliari. “La prostituzione sulla litoranea a sud di Salerno – è stato sottolineato dagli investigatori – viene gestita da gruppi formati per lo più da albanesi, romeni, georgiani che spesso entrano in conflitto per la gestione dei posti”. “Proprio il gruppo arrestato stamattina, del quale fanno parte due giovani donne romene, per le quali è stato disposto divieto di dimora nella provincia di Salerno – ha detto il capo della Mobile, Claudio De Salvo – era tra i più agguerriti per la conquista dei “posti di lavoro” per le prostitute sulla litoranea, ed un anno fa si affrontò con un altro gruppo a bastonate”. Gli indagati devono rispondere a vario titolo dei reati di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, estorsione e lesioni personali aggravate.