Non ce la fanno proprio a sopportare le ordinanze che prescrivono loro di non avvicinarsi alle loro vittime o a starsene lontano dalle case famigliari dopo che per anni avevano maltrattato le loro famiglie. I Carabinieri sono chiamati cosi a fronteggiare un’altra emergenza ferragostana. Tre gli arresti a cavallo del Ferragosto in esecuzione di altrettante ordinanze emesse dall’Autorità Giudiziaria che ha dovuto prendere atto delle segnalazioni giunte dalle varie stazioni dell’Arma i cui uomini erano stati (e sono sempre) pronti a rispondere alle richieste di aiuto pervenute dalle vittime, costrette a ritrovarsi i loro ex ancora sotto casa nonostante fossero gravati da provvedimenti di allontanamento dalla casa famigliare. Protagonisti due mariti di Olevano sul Tusciano e Giffoni Valle Piana, finiti in carcere il primo ed ai domiciliari il secondo. Una vera e propria escalation di episodi dapprima violenti nei confronti di mogli e figli, reiterati, poi, nonostante l’adozione dei provvedimenti sempre più gravi (allontanamento dalla casa famigliare / obbligo di dimora in comune diverso / arresti domiciliari / custodia cautelare in carcere). Emblematico il caso del fidanzatino di Pontecagnano, che ancora non si rassegna a vedersi respinto. In un solo mese è riuscito a passare dal divieto di avvicinamento alla parte offesa al carcere, percorrendo tutte le tappe intermedie e beccandosi pure una condanna ad un anno di reclusione per atti persecutori. Nulla da fare. Ancora ieri, nonostante ristretto agli arresti domiciliari, è stato pizzicato da una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Battipaglia mentre aspettava un pullman per raggiungere la ragazza. Vistosi scoperto ha tentato di inscenare un malore facendosi portare al pronto soccorso. Tutto inutile. Dopo la certificazione che la sua era una malattia immaginaria, i medici lo hanno riaffidato ai Carabinieri che lo hanno direttamente condotto in carcere.