SALERNO – Questa mattina, a Napoli e Frosinone, personale della Compagnia Carabinieri di Mercato San Severino (SA), collaborato dai militari dei Comandi Provinciali di Salerno e Napoli, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dell’ufficio GIP del Tribunale di Salerno per i reati di associazione per delinquere, furto in abitazione e ricettazione, nei confronti di 4 persone, tutti residenti nel Rione Traiano di Napoli: Bruno Giovanni, 56enne, pregiudicato; Rizzo Gennaro, 32enne, pregiudicato; Fabiano Ciro, 54enne, pregiudicato; Pengue Alfonso, 60enne.
L’operazione è scaturita a seguito di un’articolata attività investigativa, avviata il 20 febbraio 2013 dalla Stazione di Pellezzano (SA), a seguito di un furto in abitazione, che ha permesso di comprovare l’appartenenza degli arrestati ad un sodalizio criminale, operante in Campania e nel Lazio, stabilmente dedito a furti in abitazione ed alla ricettazione della refurtiva, organizzato con predisposizione di autovetture e peculiari arnesi atti allo scasso, con individuazione di ruoli specifici per ciascuno dei partecipi.
Contestualmente è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di due autovetture, una Ford Focus ed un Mercedes Classe “A” , in uso al sodalizio, nonché sono state espletate perquisizioni presso i domicili degli arrestati e di altro indagato ritenuto membro dell’associazione con il compito della fusione dell’oro depredato. Durante l’operazione sono stati rinvenuti numerosi monili sui quali sono in corso accertamenti per accertarne la provenienza .
Le investigazioni avevano già’ consentito di individuare in alcuni membri del sodalizio gli autori materiali di altri quattro furti perpetrati tra febbraio e maggio 2013 nei comuni di Anagni (FR) e Lusciano (CE), nonché, il 24 mag 13, a Colleferro (RM), di trarre in arresto in flagranza di reato Bruno Giovanni, Rizzo Gennaro e Fabiano Ciro.
Il gruppo era molto abile e scaltro, capace di commettere furti in pieno giorno, in appartamenti abitati da famiglie facoltose, scardinando anche casseforti, senza lasciare tracce; di solito agivano recandosi sul posto designato anche più volte per accurati sopralluoghi, mentre quando commettevano i furti si spostavano con due autovetture, di cui una con una sola persona a bordo che aveva compiti di “palo” ed addetto al trasporto dei “ferri” (… ossia sofisticati arnesi atti anche allo scasso di porte blindate), in modo da passare inosservati e limitare al massimo il rischio di controllo da parte delle forze dell’ordine. Il gruppo aveva comunque concordato una “versione da recitare” in tali evenienze, ossia raccontare agli agenti di essere alla ricerca di cardellini e, per rendere più credibile il tutto, avevano stabilito di inserire nel portabagagli alcune gabbie vuote.
Bruno Giovanni ed Pengue Alfonso sono stati associati alla casa circondariale di Napoli, mentre al Rizzo Gennaro ed al Fabiano Ciro il provvedimento è stato notificato presso la casa circondariale di Frosinone.