Nunzio Annunziata, l’uomo che ha ucciso la sua ex compagna Enza Avino lo scorso lunedì a Terzigno, ha scelto di rispondere alle domande del gip e del pm della procura di Nola. È avvenuto durante l’udienza di convalida del fermo, tenutasi ieri: Annunziata ha ammesso ogni addebito, ha confessato l’omicidio e, soprattutto, ha fornito importanti indicazioni ai magistrati che stanno indagando sulla vicenda. Per esempio, ha spiegato come si è procurato e, dopo il delitto, come si è liberato della pistola. Annunziata ha spiegato che aveva l’arma da tre anni e che aveva deciso di prenderla proprio quando conviveva con Enza Avino. In quel periodo, infatti, loro avevano preso casa in aperta campagna e temevano l’arrivo di ladri e malintenzionati. Per questo motivo decisero di procurarsi una pistola e la tennero in casa in maniera del tutto illegale. Quando i due si separarono, Nunzio Annunziata non si disfece dell’arma ma scelse di custodirla nell’abitazione dei genitori, dove andò a vivere. Annunziata ha poi aggiunto che il giorno dell’omicidio era con un’amica quando si accorse che Enza Avino era andata nella caserma dei carabinieri di Terzigno. Immaginò, dunque, un’altra possibile denuncia a suo carico e cominciò a innervosirsi. Chiese all’amica di farsi portare a casa e lì prese la macchina del padre e la pistola. Decise di cercare Enza e girò per Terzigno fino a quando non la incontrò: la inseguì lungo via Fiume, riuscì ad affiancarla e poi le tagliò la strada proprio davanti alla farmacia. La donna scese dall’auto e in quel momento lui si avventò su di lei e sparò, colpendola due volte.