A Mercato San Severino, Castel San Giorgio e Siano, militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno hanno eseguito un provvedimento di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del “sequestro, per la confisca, di beni immobili e mobili registrati” emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica Sezione Reati contro L’economia nei confronti di Raffaele Botta, 55enne pregiudicato di Siano e dei due figli (terzi interessati), poiché ritenuto responsabile del reato di usura (a seguito di sentenza di condanna passata in giudicato nel 2013) ed elemento contiguo al clan camorristico “Bisogno”, attivo a Cava dé Tirreni e comuni limitrofi. Il provvedimento scaturisce da una richiesta di misura di prevenzione personale e patrimoniale avanzata dalla Procura della Repubblica di Salerno – Sezione Reati contro l’Economia, su proposta del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Salerno, nella quale erano stati evidenziati gli ingenti profitti provento del reato di usura, reinvestiti dal pregiudicato mediante l’acquisto di immobili, beni, terreni e aziende, intestati a familiari e terzi prestanome. Nel corso delle operazioni, nei citati comuni della provincia di Salerno sono stati sottoposti a sequestro, per la successiva confisca, 2 appartamenti (1 a Castel San Giorgio e uno a Mercato San Severino), 1 box per auto (a Castel San Giorgio), 1 terreno con annessi rustici (a Castel San Giorgio), 3 bar (2 a Mercato San Severino e 1 a Siano), 1 negozio di abbigliamento (a Castel San Giorgio), 1 azienda per la lavorazione di marmi (a Siano) e 1 motociclo, per un valore complessivo stimato in circa 3 milioni di euro.

 

 

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