Don Maurizio Patriciello è da oggi sotto scorta. Dopo le minacce degli ultimi anni e soprattutto la bomba fatta esplodere davanti alla sua chiesa a Caivano il 12 marzo scorso, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha disposto la scorta per il parroco anticlan di Caivano. Due agenti di polizia del servizio scorte seguono costantemente il prelato nelle sue attività. La chiesa di San Paolo Apostolo nel Parco Verde di Caivano dove il sacerdote dice messa è ora presidiata. «Spero che questa decisione possa portare beneficio anche a questo territorio martoriato – ha detto don Patriciello – ringrazio chi ha preso questa decisione che però mi rattrista: significa che ormai era diventata necessaria». Una scelta che don Maurizio non avrebbe voluto fosse presa. «Chi fa il sacerdote come me mette in conto anche di poter morire — ha ripetuto nei giorni scorsi don Patriciello — ma non vorrei che, per proteggere me, gli esponenti delle forze dell’ordine ai quali va tutto il mio ringraziamento, rimanessero coinvolti». Dopo l’attentato dinamitardo commentato anche dagli esponenti di un clan come risulta da una intercettazione, a don Patriciello era arrivata anche la telefonata di solidarietà del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oltre alle visite di numerosi esponenti politici, del sindacato e delle associazioni. Proprio don Maurizio è tra i promotori del Comitato di Liberazione dalla camorra dell’Area nord di Napoli.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui