Sul Pnrr “sono in corso scambi costruttivi” con l’Italia e “le autorità italiane forniscono ulteriori informazioni ove necessario”. E’ quanto fa sapere un portavoce della Commissione europea interpellato sullo stato delle trattative con Roma per lo sblocco della terza rata e le modifiche al piano italiano. “Come regola generale, non commentiamo i disegni di atti legislativi” nazionali, aggiunge il portavoce in riferimento alla Corte dei Conti, ricordando che il regolamento sul Recovery fund “richiede un quadro di controllo su misura e proporzionato alla sua natura unica di programma di spesa dell’Ue”. Credo che le precisazioni fatte dagli esponenti dell’Unione Europea abbiano chiarito la situazione. In ogni caso il nostro governo auspica i controlli più seri ed efficaci sulla gestione del Pnrr. Ma con alcune sagge proposte ha cercato di evitare la moltiplicazione dei controlli che servirebbe soltanto a paralizzare la gestione dei fondi del Pnrr. E le autorità europee se vogliono lavorare di più hanno solo l’imbarazzo della scelta. Dico a questi portavoce, che parlano e poi precisano, che possono occuparsi di Amazon, che non paga le tasse. La Global minimum tax del 15%, una percentuale bassissima ed irrisoria, non viene ancora applicata. Quindi l’Unione Europea si alzi in piedi e non rimanga in ginocchio davanti ad Amazon. Faccia i controlli necessari sull’Italia, ma controlli i giganti esentasse. La resa dell’Unione Europea di fronte ad Amazon ed altri giganti della rete ci fa venire in mente, chissà perché, il recente caso del Qatar. Non è che siamo di fronte a un Qatar in forma telematica?”. Lo afferma il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI).
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