Negli ultimi anni la provincia di Caserta è diventata nell’immaginario collettivo “terra di Gomorra” (come dice Roberto Saviano nel suo famoso libro). A questo si aggiunge lo scandalo della “terra dei fuochi e dei veleni” che è esploso dopo le ultime indagini a seguito delle dichiarazioni di alcuni pentiti di camorra. Secondo un dettagliato dossier di Legambiente in alcuni territori di quella che una volta i romani chiamavano Campania Felix – tra le province di Caserta e Napoli – qui si è prodotto un vero ecocidio, con terreni avvelenati dai rifiuti tossici provenienti dal Nord. In questo modo sono stati devastati alcuni dei beni comuni fondamentali per la nostra esistenza e per il futuro delle nuove generazione: la terra e l’acqua con cui ci nutriamo ed anche l’aria.

Dopo molti anni di silenzio e connivenza politica, le popolazioni locali hanno cominciato a indignarsi, denunciare questi guasti e lottare per richiedere progetti di risanamento e messa in sicurezza dell’ambiente (anche con grandi manifestazioni popolari tese ad incalzare le istituzioni, a partire dalla Regione Campania e dal Governo Nazionale). Un altro effetto devastante ricade sull’immagine nei mercati e tra i consumatori dei prodotti ortofrutticolo campani – alcuni dei quali sono di eccellenza, tipici a livello mondiale, come le mele annurche, la mozzarella ed altri – con gravi ripercussioni economiche e produttive che sta mettendo in crisi un intero comparto. Di fronte a questa situazione è necessario dare una risposta per mettere in campo progetti volti al risanamento e bonifiche di quelle aree (ormai tutte individuate e mappate, che sono una piccola parte del territorio campano), anche con produzioni non food come la canapa ed arboree (come i pioppi), che hanno un profondo impatto per avviare la bonifica. Dall’altro occorre fare chiarezza sugli effetti negativi per la salute delle persone che abitano in quelle aree, facendo chiarezza sui rischi effettivi e sulle soluzioni socio-sanitarie da adottare con urgenza, con risorse straordinarie, per evitare allarmismi e genralizzazioni.

A tal fine l’Auser Caserta, in collaborazione con altre associazioni come la LILT, ha deciso di lanciare una campagna di informazione in coerenza con le attività dei laboratori in cui partecipano i soci, per diffondere la cultura come fattore di coesione sociale, di cittadinanza attiva e di apprendimento permanente. Di particolare rilievo sarà l’incontro pubblico di venerdì 7 febbraio 2014 alle ore 17.00 nella Sala del Chiostro di S. Agostino – con il Patrocinio del comune di Caserta, sul seguente tema: “La prevenzione oncologica nella Terra dei fuochi”. Dopo il saluti dell’assessore alla Cultura Felicita De Negri, vi saranno gli interventi della presidente Auser Caserta Elisabetta Luise e di Angela Maffei (Responsabile Consulta Femminile LILT). A introdurre il tema sarà uno dei massimi esperti scientifici e sanitari il dott. Crescenzo Muto (Responsabile del Polo Oncologico Mediterraneo).

Auser Caserta

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