di Beniamino De Michele

Nello spirito della tradizione della gara del vino asprino, che la Pro loco di Cesa tiene durante la festa di primavera, in una delle ultime riunioni ha voluto mettere dei punti fermi su alcune regole che in futuro dovranno essere di guida alla gara del vino asprino. Invitato dalla presidente avv. Anna Mele a elaborare questo disciplinare, mi sono preoccupato di leggere qualcosa per non commettere errori. Purtroppo, tra i tanti libri che mi sono capitati tra le mani non sono riuscito a trovare niente che portasse delle novità a quelle regole non scritte che il “triangolo dei cipressi” aveva già usato a suo piacimento negli anni precedenti in occasione della gara del vino asprino.

La mia curiosa ricerca è stata ripagata da un piccolo libricino, all’interno del quale, l’autore descrive una statua di donna con tre mammelle, posta da un nobile nella piazza principale del paese all’inizio dell’ottocento. Ricordai subito che un amico che viveva in provincia di Frosinone mi aveva regalato dei biscotti al vino a forma di pupa con tre mammelle. Anche se la lettura di quel libricino non mi avrebbe dato nessun aiuto a ciò che cercavo, continuai a leggere con curiosità. Lessi di un paese della provincia di Frosinone, dove un nobile di quel paese, molti anni prima, nella piazza principale del paese aveva posto una statua di una bella ragazza; a differenza di altre statue di donne, questa, invece di avere due mammelle ne aveva tre.

Raccontava inoltre, l’autore del libricino, che questo nobile aveva fatto sì che attraverso le due mammelle laterali scorreva vino, da una il rosso, dall’altra, il bianco, mentre da quella centrale scorreva latte. Pensai che quel nobile fosse un saggio, così facendo aveva accontentato un po’ tutti, con vino rosso gli uomini, con il vino bianco le donne e con il latte i bambini. Una mattina però il Conte gentiluomo si accorse che la quantità di latte e di vino consumato era superiore a quella stabilita per il numero di abitanti, qualcuno invischiatosi della raccomandazione del Conte, che aveva invitato i cittadini a succhiare a una sola tetta, furbescamente aveva succhiato a tutte e tre le tette, scoperto fu allontanato dal paese.

Pensai che cosa sarebbe successo se la pro loco di Cesa fosse stato promotrice di una simile proposta: una bella statua di donna con tre tette in pazza del Campidoglino (Piazza De Michele), quanti fast food o snow food si sarebbero inventati intorno a quella statua. Pensai nel mio inconscio, che anch’io avrei potuto inventarmi sulla scorta del Mc Donald il mio Mc Michael, traduzione maccheronica del mio cognome De Michele, ma una forte risata da incuriosire anche i figli presenti, allontanò subito dalla mia mente quella bizzarra idea. Pensai che qualcosa di buono la pro loco di Cesa avrebbe potuto fare, non certamente inventarsi una statua con tre mammelle, ma unire alla festa del vino asprino anche quella del vino fragola: un altro prodotto delle nostre terre quasi scomparso dalle nostre tavole, una volta usato da qualche nota industria di liquori per produrre il suo principe degli aperitivi.

Io l’ho buttata, speriamo che il presidente della pro loco, nella sua autonomia ci pensi, magari per novembre o per dicembre propone alla cittadinanza la sagra del vino fragola, ancora meglio se la sagra del vino asprino fosse spostata a novembre e fare quella del vino fragola in primavera, essendo il vino fragola molto leggero, con meno gradi rispetto al vino asprino, più adatto alla primavera.

 

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