NAPOLI – “Quest’ anno il nostro teatro compie 40 anni di attivita’. Il regalo della mia amata citta’ e delle istituzioni e’ costringerlo a chiudere”. Lo dichiara Pina Cipriani, artista e cantante, moglie e cofondatrice del Teatro Sancarluccio con Franco Nico.

Stamattina diversi imprenditori, intellettuali, esponenti del mondo della politica hanno lanciato una nuova operazione di salvataggio del piccolo teatro napoletano, che e’ ormai a imminente chiusura. “Con i 220mila euro che vogliono dare a Vecchioni, il Sancarluccio sopravviverebbe 4 anni, con un cartellone ampio e a costi bassissimi per gli utenti”, spiega il commissario regionale dei Verdi Campania, Francesco Emilio Borrelli, storico sostenitore del piccolo teatro. “Questa battaglia – aggiunge – non e’ solo in difesa del Sancarluccio, ma di tutti i teatri sperimentali napoletani che sono il cuore pulsante artistico e culturale della citta’. Non si puo’ pensare solo ai grandi eventi e non valorizzare il nostro patrimonio interno, che e’ ancora strordinario. Per questo ci appelliamo innanzitutto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinche’ intervenga con la sua autorevolezza presso il Ministero dei Beni Culturali per ripristinare il piccolo fondo di 10mila euro destinato dal 1978 a questo teatro ed eliminato inspiegabilmente qualche giorno fa”.”Ho deciso di intervenire economicamente in sostegno del Sancarluccio perche’ e’ un pezzo storico della citta’”, spiega Maurizio Marinella, famoso imprenditore napoletano insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro. “Dobbiamo difenderlo e tutelare la nostra storia e la nostra cultura. Non vorrei girare un giorno per la citta’ e non riconoscerla piu’. Se mancano le risorse pubbliche per sostenere il nostro patrimonio culturale i compensi previsti per lo strordinario artista Vecchioni per dirigere il Forum delle Culture mi appaiono davvero una esagerazione insopportabile e mi indignano”. “Pensate che neanche i garage vicino al teatro – spiega il direttore artistico del teatro, Egidio Mastrominico – ci aiutano e accettano di fare convenzioni con noi per i nostri clienti. Il Comune ha eliminato le corse serali della funicolare impedendo di fatto ai nostri utenti storici del Corso Vittorio Emanuele e del Vomero di raggiungerci. Noi non vogliamo trattamenti di favore, ma se si possono dare 220mila euro all’anno a Vecchioni perche’ si elimina il piccolo contributo annuo di 10mila al Sancarluccio? Forse perche’ non siamo di Milano e non cantiamo nelle piazze? Eppure il nostro teatro e’ stato la culla di tantissimi attori napoletani e nazionali, partendo da Benigni e Troisi, che senza questo spazio probabilmente non sarebbero mai emersi”. A sostegno del piccolo teatro storico napoletano oltre a Marinella sono intervenuti gli imprenditori Vincenzo Bonino, Gino Sorbillo, Fabrizio Cappella di Arakne, l’Associazione

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