Il lockdown e le misure restrittive per l’emergenza Covid-19 non hanno bloccato le attività di restauro: al Parco archeologico di Ercolano è vicino il termine e la consegna dei lavori della mensa marmorea della Palestra. Riportata alla luce nella campagna di scavo nel giugno 1936, fu allora definita da Amedeo Maiuri come ”la più grande che siasi finoggi rinvenuta tra Pompei e Ercolano”. A scavo ultimato, la ricompose a partire dagli elementi superstiti e la integrò dotandola di una struttura con tubolari metallici di supporto. A distanza di oltre ottant’anni dalla sua scoperta, spiegano dal Parco archeologico, la gamba posteriore destra, interamente ricostruita in malta con un’anima interna di metallo, si presentava ormai notevolmente ossidata con la conseguente frantumazione e il distacco di alcune porzioni della ricostruzione. Tutte le parti originali in pietra marmorea, a causa della costante esposizione agli agenti atmosferici, erano interamente ricoperte da incrostazioni licheniche e patine di colore scuro.

 

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