NAPOLI – Anni Trenta, Unione Sovietica. Anche al noto drammaturgo Michail Afanas’evič Bulgakov il regime vieta ogni possibilità di lavoro e di espressione. Non resta che scrivere a Stalin, affinché restituisca all’autore la sua libertà o autorizzi un trasferimento all’estero. Così, a seguito della lettera, giunge a Bulgakov una telefonata dello stesso Stalin, che gli prospetta la possibilità di un incontro.
Da quest’avvenimento realmente accaduto prende le mosse Lettere d’amore a Stalin di Juan Mayorga, spettacolo che debutterà, in prima assoluta, martedì 20 novembre 2012 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 25), alla Sala Assoli di Napoli, per la regia di Tommaso Tuzzoli.
Presentato da Fondazione Salerno Contemporanea e Tinaos, in collaborazione con Istituto Cervantes di Napoli, l’allestimento si avvale della presenza in scena diSabrina Jorio, Silvio Laviano, Peppe Papa. Il suono è a cura di Federico Dal Pozzo, i video di Teresa Terranova, la traduzione di Antonella Caron.
Juan Mayorga, che sarà presente al debutto dello spettacolo, è uno dei drammaturghi più affermati dell’effervescente e dinamica scena spagnola, che lo vede protagonista (e pluripremiato) sin dalla fine degli anni Ottanta. Rappresentato in moltissimi paesi europei, solo nel 2007 fu scoperto anche in Italia, dove il suo Hamelin, nella messinscena di Manuela Cherubini, riscosse unanime successo di pubblico e critica, vincendo il Premio Ubu 2008 nella categoria “Nuovo testo straniero”.
Mercoledì 21 novembre 2012 l’autore sarà ospite, alle ore 10.30, dell’Università degli Studi di Salerno (Aula 6, Facoltà di Lingue) per La nuova scena spagnola – conversazione con Juan Mayorga, e, alle ore 14.30, dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli (Aula H) per Incontro con Mayorga, cui parteciperanno il regista Tommaso Tuzzoli e gli attori Sabrina Jorio, Silvio Laviano, Peppe Papa.
Con Lettere d’amore a Stalin, in cui si raccontano le speranze e le ossessioni di un uomo, Tommaso Tuzzoli torna a lavorare sulla drammaturgia contemporanea, dopo il successo de Il sentiero dei passi pericolosi di Michel Marc Bouchard.
Lettere d’amore a Stalin è una storia d’amore nella quale agiscono tre personaggi: un uomo, una donna e il diavolo. È una riflessione sulla necessità dell’artista di essere amato dal potere, una necessità forte quanto quella del potere di essere amato dall’artista. È una fantasia basata sulla terribile esperienza di Michail Bulgakov, grandissimo scrittore, condannato al silenzio dallo stalinismo.
Con una struttura drammaturgica a tre personaggi, il testo ha un andamento inizialmente classico, ma assume, via via, uno sviluppo surreale e ironico. Cosciente che la propria vita potrebbe per sempre appartenere ad altri, per salvare se stesso e sua moglie, nell’attesa dell’incontro Bulgakov cerca di comporre la lettera perfetta. Ma la caduta è inevitabile e l’incubo ha inizio: la realtà è ormai annullata, e Bulgakov si allontana dal sogno di una nuova vita, rifugiandosi nel mondo delle proprie visioni.