Debutto nel 2013 in Italia al San Carlo di Napoli, nel ruolo di “Rigoletto”, per il russo Dmitry Hvorostovsky, tra i piu’ ricercati baritoni verdiani in circolazione. Da domani, e per nove recite, Hvorostovky e’ il protagonista dell’opera verdiana nella riletture di Arnaud Bernard, che firma anche costumi e luci dell’allestimento prodotto nel 2011 dalla Fondazione Arena di Verona.
Sul podio del Massimo napoletano Pier Giorgio Morandi, bacchetta esperta del repertorio italiano, per dirigere orchestra e coro sancarliani, quest’ultimo preparato da Salvatore Caputo. Le scene di Alessandro Camera ricostruiscono uno spazio astratto, un aimmensa biblioteca a pianta semicircolare, con al centro una citta’ rinascimentale in miniatura. “Sara’ un Rigoletto dove si notera’ soprattutto l’ambivalenza dei personaggi”, sottolinea il regista francese che, senza stravolgere il libretto, ha voluto puntare l’accento su di una lettura psicologica attraverso la quale evidenziare le violenze e gli orrori celati dietro le apparenze di sfarzo, lusso e bellezza dell’ambiente cortigiano. Il cast di cantanti annovera specialisti: Celso Albelo e’ un Duca di Mantova libertino e cinico (e a sorpresa anche colto e raffinato), la palermitana Desiree Rancatore e’ Gilda, Daniela Innamorati e’ Maddalena, Michail Ryssov e’ Sparafucile. Dopo la “Traviata” e “La Messa da Requiem”, il teatro di San Carlo presenta il terzo omaggio della stagione dedicato a Giuseppe Verdi nell’anno del bicentenario dalla nascita. Primo titolo della ‘trilogia popolare’, con il quale il compositore di Busseto affermo’ tutta la sua grandezza drammaturgica, “Rigoletto” e’ un’opera in tre atti del 1851 su libretto di Francesco Maria Piave, liberamente tratto dal dramma di Victor Hugo “Le roi s’amuse” (“Il re si diverte”). L’ultima rappresentazione al San Carlo e’ datata 17 maggio 2005.