Dopo la sentenza di primo grado che ha sancito la legittimità del licenziamento politico dei cinque operai Fiat che, l’anno scorso, avevano inscenato il finto suicidio di Marchionne a seguito del suicidio di un’operaia cassaintegrata Fiat, gli operai del comitato di lotta cassintegrati e licenziari Fiat di Pomigliano, aderenti anche al sindacato di base SI-Cobas, non si sono certo fermati. In attesa dell’inizio del giudizio di appello, il Comitato ha visto crescere attorno a loro un enorme movimento di solidarietà, a partire dal quale è nata l’idea della “Notte Rossa dei Diritti”. Questa volta si tratta di un’iniziativa musicale che rappresenterà il primo passaggio per la creazione di una cassa di resistenza contro i licenziamenti politici. L’iniziativa è nata in seguito all’appello del famoso musicista napoletano Daniele Sepe, che è riuscito a raccogliere, per l’occasione, l’adesione di una quarantina di artisti. Sepe, da sempre vicino alle lotte ed alle ragioni degli operai di Pomigliano, si era presentato anche a ai piedi della gru di P.zza Municipio durante la settimana di occupazione di Mimmo Mignano, suonando per lui l’Internazionale e Bella Ciao. “Quello che accade in Fiat – si legge nell’appello del manifesto – sta diventando un modello per tutti i luoghi di lavoro: il Jobs Act e la riforma della scuola di Renzi, che danno ai padroni e ai presidi la totale libertà di sfruttare e licenziare, prendono ispirazione proprio dal Piano Marchionne” “La cassa di resistenza è oggi uno strumento irrinunciabile per consentire ai licenziati di continuare la lotta per il reintegro in Fiat e rilanciare l’opposizione allo squadrismo di Marchionne e le sue brutali rappresaglie contro gli operai combattivi”

Giulia Ambrosio Luca Leva

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