Trentamila spettatori in sei settimane solo a Roma. Teatro sempre pieno con sold out a Capodanno anche con biglietti a 100 euro. E ora la tournee al sud, con Napoli che lo aspetta per piu’ di un mese di repliche. In barba alla crisi e al calo che anche il teatro lamenta, e’ il successo da record di Vincenzo Salemme che domani saluta la capitale con l’ultima replica al Teatro Olimpico de ‘Il diavolo custode’, commedia di cui e’ autore, protagonista e produttore (con la moglie Valeria Esposito per Chi e’ di scena!).

”Tutto questo successo sinceramente non me lo aspettavo nemmeno io – ammette lui -. Anzi, ogni volta, prima della prima, mi chiedo: ‘e se poi non gli piace’? Ho cosi’ paura che quasi non vorrei entrare in scena”. Presentato in anteprima allo scorso Festival di Spoleto, ‘Il diavolo custode’ e’ uno spettacolo ‘intimista’ anche se spiccatamente comico. Una vera e propria seduta psicanalitica con il nostro diavolo interiore, alla ricerca di quella seconda chance che almeno una volta nella vita tutti abbiamo invocato. E se poi l’avessimo sul serio? ”Lo spettacolo racconta di persone che vanno in crisi quando non tengono fede ai propri principi – prosegue Salemme -. C’e’ un momento in cui faccio accendere la luce in sala e chiedo direttamente al pubblico ‘Ma essere onesti conviene? Gustavo (il protagonista ndr) che deve fare?’. Beh, quel momento a volte dura pure 15 minuti tanto oggi la gente ha voglia di parlare. Mi rispondono che bisogna essere onesti, ma non conviene. Questa e’ la sconfitta, che non conviene”. Tra battute e grandi risate, ‘Il diavolo custode’ ora proseguira’ la tournee fino a meta’ aprile tra Orvieto, Pietrasanta, Cortona, Firenze, Salerno, Latina, Cassino, Napoli (27 febbraio-1 aprile), Teano e Caserta, per puntare invece verso il Nord da ottobre. ”In mezzo – anticipa Salemme – sto pensando a un film con Giorgio Panariello. Ancora non abbiamo scritto nulla, ma ci stiamo incontrando. La tv? Molti colleghi non la fanno. Per tre volte sono andato ospite da Max Giusti (a ‘Riusciranno i nostri eroi’ ndr). Non nascondo che mi piacerebbe. Chissa”’.

Intanto sara’ dunque in scena anche nei giorni caldi delle elezioni, quelli in cui si voleva persino spostare il Festival di Sanremo perche’ non interferisse con la campagna dei candidati. ”Mi e’ sembrata una reazione da deboli – commenta Salemme -. Io in scena non parlo mai di politica, faccio un altro tipo di comicita’. Ma non credo ci sia bisogno di spostare Sanremo. Nemmeno per le frecciatine di Luciana Littizzetto, che e’ una donna di intrattenimento e non penso possa mai spostare voti”. Ma da attore e produttore, in tempi in cui invece il teatro, come molti altri settori, piange la crisi, Salemme ha una formula per uno spettacolo di successo?

”No, credo ci siano solo il lavoro e tante prove – ammette – Le sovvenzioni pubbliche? Io non ne ricevo, ma penso che lo Stato possa aiutare una compagnia come fosse un’azienda, ad esempio con gli sgravi fiscali. Io do lavoro a 30 persone con famiglia, poi c’e’ tutto l’indotto, il personale del teatro, il gestore del bar, chi fa la promozione, i giornalisti che ne scrivono… E’ tutta una catena. Purtroppo, pero’, il principio in Italia e’ che, se incassi e fai bene, il ministero non ti aiuta. Per avere i fondi devi andare male. Io dico, se si sovvenzionano i giovani e gli esordienti, mi sta bene. Ma se dopo cinque, sei spettacoli ancora sei uno sconosciuto, allora basta. Vuol dire che il teatro non e’ per te. In generale – conclude – al prossimo governo, pero’, dico che da qualche parte dobbiamo cominciare a far ripartire questo paese. Non vi interessa il teatro? Va bene, allora scegliete anche una piccola cosa, pure la ceramica, ma fate qualcosa”.

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