NAPOLI – Da giovedì 21 marzo 2013 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 31) sarà in scena, al Teatro Elicantropo di Napoli, La morte della bellezza ‘voci in concerto per Giuseppe Patroni Griffi’, con Franca Abategiovanni, Nadia Baldi, Antonella Ippolito, Marina Sorrenti, Lia Zinno, per la regia di Nadia Baldi.

Presentato da Teatro Segreto per la direzione artistica di Ruggero Cappuccio, l’allestimento si avvale delle musiche originali, eseguite dal vivo, di Andrea Bonioli e Roberta Rossi, le luci e la fonica di Tony Di Tore.

La morte della bellezza di Giuseppe Patroni Griffi è la vicenda di un amore omosessuale fra due giovani, sullo sfondo di una Napoli in piena guerra e sotto i bombardamenti aerei. Un amore sensuale e sentimentale, controverso e negato, che l’atmosfera crudele e incantata di una città fatale rende simbolico come le fiamme che la esaltano e distruggono.

Sullo scenario di una Napoli nel periodo della guerra emerge il conflitto fra l’educazione sentimentale e la celata omosessualità del sedicenne Eugenio che, insidiato dal giovane tedesco Lilandt, prima lo rifiuta e poi si getta impetuosamente in un legame amoroso.

La tragicità del loro amore, nascosto nelle pieghe della guerra e vissuto con vergogna ed erotismo sfrenato, è qui reso dalle attrici, le cui voci si sovrappongono, bisbigliano, a tratti gridano e interpretano con decisione un testo tutt’altro che facile, non solo per il tema ma anche per la prosa drammatica impressa dall’autore, in particolare i dialoghi più intimi dei due protagonisti.

Cinque leggii come unica scenografia sono resi viventi da un accordo di morbide e graffianti voci, che illuminano il palcoscenico e rendono irresistibile questo singolare adattamento del celebre romanzo.

Qui il soggetto non è soltanto quello dichiarato in prima battuta “Com’era bella Napoli quaranta anni fa”, ma anche l’omosessualità, che lo scrittore-regista narra con cenni insoliti e coraggiosi, afferrati nella sua intrinseca e naturale inclinazione scenica dal riadattamento di Nadia Baldi.

Il delicato riadattamento di Nadia Baldi rispetta ed esalta lo “stile d’acqua” di Patroni Griffi che, associato alla capacità delle interpreti di trattare, con una speciale attitudine gestuale e vocale, un argomento così delicato come la omosessualità, scorre fluente come acqua.

La grazia e l’ironia delle protagoniste esaltano la grande abilità femminile nel raffigurare, con destrezza e maestria, l’avvenenza e la riluttanza di un amore maschile, accompagnate da brani musicali che irrompono prepotentemente sulla scena, adeguandosi alla situazione ambientale concreta di una Napoli sempre sospesa tra farsa e realtà.

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