È morto nella sua casa romana Luca De Filippo. Figlio di Eduardo e della cantante e attrice torinese Thea Prandi, aveva 67 anni, colpito da una malattia fulminante. L’ultima sua apparizione a Napoli è avvenuta nell’ottobre scorso all’Augusteo, dove – accanto alla moglie Carolina Rosi, figlia del grande regista Francesco – recitò con grande successo nella commedia paterna «Non ti pago». Erano evidenti i segni della sua sofferenza, ma lui seppe fronteggiarla con assoluta dedizione al proprio lavoro e nel rispetto incondizionato per il pubblico. Quella dedizione e quel rispetto che gli aveva insegnato Eduardo.
60 anni sul palcoscenico
Nato a Roma nel 1948 dalla relazione tra il maestro del teatro e la soubrette Thea Prandi, la storia d’amore di Luca De Filippo con il palcoscenico è iniziata prestissimo: a soli otto anni il padre lo fece recitare nel ruolo di Peppeniello nella commedia Miseria e nobiltà del nonno Eduardo Scarpetta. Nel giro di poco tempo Luca perse la mamma e la sorella Luisella – la bambina aveva solo dieci anni. A dodici anni si ritrova solo con un padre anziano, all’epoca Eduardo aveva 60 anni, e in un’intervista di pochi anni fa raccontava: “Mi portava alle pomeridiane e mi scriveva delle particine per tenermi con sé in scena. Ricordo per esempio un Sabato domenica e lunedì. Nel primo atto portavo la spesa a donna Rosa che preparava il ragù. Lei mi domndava come distinguevo le diverse liste di cibo sul foglio se non sapevo leggere. La mia battuta era: ‘Faccio i disegni, donna Rosa un fiore, il signore accanto le corna perché sua moglie lo tradisce”. Cose così, di cui non è rimasta traccia nei testi ufficiali”. Il vero debutto teatrale è a vent’anni con Il figlio di Pulcinella. Usa uno pseudonimo, Luca Della Porta, perché teme di apparire come un “raccomandato”. Col padre lavora sia in teatro che in tv in varie commedie eduardiane, Filumena Marturano, Non ti pago, Il sindaco del rione Sanità, Napoli milionaria!, De Pretore Vincenzo, Le bugie con le gambe lunghe, Uomo e galantuomo, Natale in casa Cupiello, Gli esami non finiscono mai, Le voci di dentro, Sik-Sik l’artefice magico, Gennareniello, e ancora Dolore sotto chiave, Quei figuri di tanti anni fa, Ditegli sempre di sì, Chi è cchiù felice e me, il pirandelliano Berretto a sonagli e in alcune commedie di Eduardo e Vincenzo Scarpetta (‘O tuono ‘e marzo, Na santarella, Tre cazune fortunate). Nel 1981, quando il padre si ritira, fonda una propria compagnia teatrale, “La compagnia di teatro di Luca De Filippo”, con cui affronta buona parte delle commedie paterne e degli Scarpetta: dirige e interpreta Uomo e galantuomo, Non ti pago, Il contratto, Penziere mieje (recital di poesie di Eduardo in parte musicate da Antonio Sinagra), Ditegli sempre di sì (la sola regia) e L’Arte della commedia con Umberto Orsini coprotagonista. Realizza anche un’opera di Pasquale Altavilla ‘A fortuna e Pulicinella e il Don Giovanni di Molière e nel 1990 dirige Umberto Orsini in Il piacere dell’onestà di Pirandello. Per la regia di Armando Pugliese interpreta O’ scarfalietto, Ogni anno punto e daccapo, Questi fantasmi, Tartufo di Molière, La Palla al piede di Feydeau e nell’estate del 2009 interpreta il ruolo di Malvolio in La dodicesima notte. Non solo teatro napoletano e non solo classici. Nel 1990-91 è interprete di La casa al mare di Vincenzo Cerami, di cui cura anche la regia, nel 1992-93 di Tuttosà e Chebestia, nel 1993-94 di L’esibizionista (testo e regia di Lina Wertmuller), nel ’97 di L’amante di Harold Pinter (con Anna Galiena), nel 99-2000 de Il suicida (libero adattamento di Michele Serra da Nicolaj Erdman, regia di Armando Pugliese), nel 2001-02 di Aspettando Godot di Samuel Beckett. Con Lina Wertmuller ha lavorato anche alla versione filmata di Sabato, domenica e lunedì, distribuito sui mercati di lingua inglese. Altri adattamenti televisivi sono stati Quel negozio di Piazza Navona, Naso di cane e Mannaggia alla miseria. Nel 2010 ha ricevuto il Premio De Sica come migliore attore teatrale, anno in cui ritorna alla regia con lo spettacolo Le bugie con le gambe lunghe di Eduardo, nel ruolo del protagonista. Al cinema è stato il padre di Silvio Muccino nel film di Gabriele Muccino, Come te nessuno mai. Il suo ultimo ruolo, nel film di Gianfranco Cabiddu La stoffa dei sogni, omaggio alla commedia napoletana con la storia di una modesta compagnia di teatranti che naufraga con dei pericolosi camorristi sulle coste dell’Asinara, isola-carcere del Mediterraneo. Nel cast, oltre a De Filippo, Sergio Rubini e Ennio Fantastichini.