NAPOLI – La notte di capodanno alcuni colpi di pistola distruggono vetrate e capitelli corinzi, risalenti all’antica Grecia, di una delle chiese più belle del barocco napoletano. Sabato 19 gennaio, ore 16, l’associazione Artemision organizza una visita

guidata a San Paolo Maggiore. Per mostrare ai cittadini e a noi stessi un patrimonio senza uguali al mondo, distrutto invece che valorizzato.

 

Rivendicare il diritto dei napoletani alla cultura, alla storia, all’identità. Questo lo spirito con cui l’associazione Artemision ha ideato una visita guidata gratuita a San Paolo Maggiore, capolavoro del barocco napoletano sorto sull’antico tempio dei dioscuri Castore e Polluce. Sabato 19 gennaio, alle ore 16, l’appuntamento è in piazza San Gaetano (gradita prenotazione a info@artemision.it o al 380.6841595), di fronte a millenni di storia sfregiati dall’incuria nel pieno centro storico di Napoli, tra via dei Tribunali e San Gregorio Armeno; un patrimonio inestimabile di cui molti cittadini, purtroppo, non hanno alcuna cognizione.

PERCHÉ LA VISITA GUIDATA? – La notte di capodanno alcuni colpi di pistola mandano in frantumi i vetri della chiesa e i capitelli corinzi che sormontano due colonne, le uniche rimaste dell’antico tempio greco dopo il terremoto del 1688. «I napoletani stanno facendo quello che né il Vesuvio, né i conquistatori stranieri sono riusciti a fare», dice amaramente il Rettore della chiesa. Alcuni concittadini, incuranti di un privilegio con pochi uguali al mondo, distruggono ciò che hanno di più caro. La città che dicono di amare visceralmente si tramuta in serbatoio di rancori repressi, da sfogare distruggendo, sfregiando e lasciando correre. «Perchè odi Napoli?» nasce con questo intento: far conoscere, comunicare e condividere quello che abbiamo di più prezioso. Perché il cambiamento passa anche per la consapevolezza.

LA BASILICA – La storia di Napoli è riassunta nella basilica di San Paolo maggiore, «la più bella e antica macchina della città», come scrisse il letterato seicentesco Carlo Celano. Sorta sui resti di un tempio del I secolo d. C ha una stratificazione millenaria. Prima basilica paleocristiana, poi chiesa affidata al nuovo ordine religioso dei Teatini, arrivato a Napoli nel Cinquecento, diventa scrigno ricchissimo di opere d’arte del Sei e Settecento. Al suo interno affreschi e dipinti dei più grandi artisti del panorama partenopeo: Francesco Solimena, Paolo de Matteis, Andrea Vaccaro. Un monumento che ha resistito ai feroci attacchi della natura e dell’uomo, dal terremoto del 1688 alle bombe della seconda guerra mondiale, grazie anche alla forza scaturita dalla sua origine: un tempio dedicato ai Dioscuri, due fratelli che per amore reciproco decisero di vivere alternativamente un giorno ciascuno, per questo divenuti simbolo della continuità della vita.

L’associazione culturale Artemision dal 2007 opera sul territorio partenopeo per la promozione della cultura attraverso l’arte, organizzando eventi e visite guidate che raccontano a turisti e cittadini la storia millenaria della nostra terra.

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