“E’ ancora troppo presto per dichiarare la vittoria sull’inflazione”. Lo ha affermato la presidente della Bce Christine Lagarde in un’intervista al gruppo editoriale spagnolo Vocento, secondo cui “stiamo facendo dei progressi”, ma “‘c’è ancora molto da fare”. “So che le persone stanno soffrendo per l’inflazione – aggiunge – specie quelle più vulnerabili e esposte come i pensionati a basso reddito. Alla Bce crediamo che le misure dei governi dovrebbero essere mirate a questo tipo di persone” per poi essere riviste quando “i prezzi dell’energia scenderanno e quelli degli alimentari si stabilizzeranno”. “E’ molto probabile – prosegue – che aumenteremo i tassi di interesse di 50 punti base” nella riunione del 16 marzo. Era una decisione che avevamo indicato nell’ultima riunione e tutti i numeri visti nei giorni scorsi stanno confermando che questo aumento è molto, molto probaile”. Per il futuro, la Lagarde non si sbilancia: “dipendiamo dai dati, molti governatori delle banche centrali stanno diffondendo le loro opinioni e analisi personali, come presidente della Bce io devo focalizzarmi” sui dati. La numero uno dell’Eurotower ha inoltre spiegato che le banche europee potrebbero varare misure per alleviare il rialzo dei tassi sui mutuatari ed evitare problemi ai debitori. “Sono sicura che molte banche sono pronte a rinegoziare” i mutui, ha detto. “E’ nel loro interesse” e non “vogliono dei crediti non pagati nei loro bilanci”. Quanto all’ipotesi di un tetto sui tassi, la presidente della Bce ha risposto che si tratta di una materia “fra creditore e debitore. Sono sicura che molte banche sono pronte a riconsiderare le condizioni del prestito. E non per beneficienza” ma “perchè è nel loro interesse avere debitori” sani.

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