Tra i lavoratori dipendenti e i pensionati, sono 35 milioni gli italiani che riceveranno la tredicesima mensilità, che ammonta a 40,7 miliardi di euro. E su di essa il fisco, attraverso la ritenuta dell’Irpef, incasserà 13,2 miliardi. Pertanto, alle imprese e all’Inps la gratifica natalizia costerà, al netto dei contributi previdenziali, 53,9 miliardi. A fare i conti è stato l’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia). Rispetto all’anno scorso, il volume economico complessivo delle tredicesime è incrementato di 7 miliardi, innanzitutto perché rispetto al 2022 il numero dei dipendenti è aumentato di quasi 400mila unità; anche il monte salari è cresciuto rispetto all’anno scorso, per il fatto che alcuni importanti contratti di lavoro sono stati rinnovati. Il taglio del cuneo fiscale per le retribuzioni lorde annue inferiori a 35mila euro introdotto dal governo Draghi, e confermato anche per l’anno prossimo, ha un effetto limitato sulle tredicesime, nella misura di 2 punti percentuali, a condizione che la tredicesima mensilità non ecceda l’importo di 2.692 euro, elevato a 3 se la mensilità aggiuntiva è inferiore a 1.923 euro. Dei 35 milioni di percettori della tredicesima, 16,1 sono pensionati e 18,9 sono lavoratori dipendenti. “E’ molto difficile – scrive l’associazione degli artigiani – prevedere cosa acquisteranno gli italiani con la tredicesima. Visto l’andamento dei consumi registrato nella prima parte dell’anno, si stima che l’ammontare complessivo della spesa destinata ai regali rimanga pressoché lo stesso del 2022, ovvero tra i 7 e i 7,5 miliardi. Un importo che rispetto a 15 anni fa è dimezzato, in primo luogo perché tantissimi italiani, approfittando del ‘Black Friday’, anticipano sempre più spesso a novembre l’acquisto dei doni natalizi. In secondo, perché in questi ultimi anni le famiglie hanno diminuito il budget destinato alle spese accessorie”. A livello geografico, la provincia che presenta il più alto numero di beneficiari della tredicesima mensilità è Milano, con 2,91 milioni. Seguono i quasi 2,64 presenti a Roma, 1,38 a Torino e 1,35 a Napoli. Le realtà meno interessate, anche perché demograficamente più piccole delle altre, sono i circa 72.500 residenti a Vibo Valentia, i quasi 70 mila ubicati a Enna e i 42.800 che abitano a Isernia. Sono inoltre tra i 7,5 e gli 8 milioni i lavoratori dipendenti del settore privato che beneficiano anche della quattordicesima, che viene erogata nel mese di luglio; spetta anche ai pensionati, purché non ricevano prestazioni di natura assistenziale come le invalidità civili, gli assegni sociali, rendite Inail e trattamenti non Inps.