“L’autosufficienza della politica sta determinando una torsione democratica” ma il sindacato non si sente “orfano ma protagonista”. Susanna Camusso stigmatizza cosi’ la posizione dell’esecutivo e dell'”attuale presidente del Consiglio”, mai citato con nome e cognome nella relazione di apertura del XVII Congresso nazionale. “Contrastiamo e contrasteremo l’idea di un’autosufficienza del Governo, che taglia non solo l’interlocuzione con le forme di rappresentanza, ma ne nega il ruolo di partecipazione e di sostanziamento della democrazia – afferma il segretario generale della Cgil dal Palacongressi di Rimini – Una logica di autosufficienza della politica che sta determinando una torsione democratica verso la governabilita’ a scapito della partecipazione”. Dl e jobs act non vanno bene, si’ contratto unico Il segretario generale della Cgil conferma le critiche al decreto su contratti a termine e apprendistato e bolla come “tutt’altro che chiaro” il disegno di legge delega. Camusso chiede che “si faccia davvero un contratto unico”, “la mediazione giusta e positiva tra flessibilizzazione contrattata e certezze per i lavoratori”. Quindi propone di discutere di altre tre forme: contratto a termine causale, per stagionalita’ e sostituzioni, la somministrazione e l’apprendistato. Secondo Camusso il decreto lavoro “va nel verso dell’ulteriore precarizzazione” e insieme alla legge delega si va alla “moltiplicazione della complessita’”, con la conseguenza di “allontanare per i giovani e per i disoccupati la prospettiva di fondare qualche progetto sul loro lavoro, con tutti gli effetti di peggioramento del sistema formativo e produttivo”. Vi e’ quindi la necessita’ – sottolinea – “di fermare la deriva precarizzatrice del mercato del lavoro”.

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