L’introduzione dell’Imu, gli aumenti dell’Iva, delle accise sui carburanti e dell’addizionale Irpef regionale hanno fatto crescere sensibilmente il peso delle tasse sulle famiglie italiane, con aggravi che nel 2012 potranno raggiungere i 726 euro. Lo rileva un’analisi della Cgia di Mestre,
secondo la quale si tratta di una stangata che, in un momento di profonda crisi economica, rischia di mettere in ginocchio soprattutto il ceto medio. Le simulazioni sono state fatte alla luce delle novità fiscali introdotte sia dal Governo Berlusconi sia dall’ Esecutivo guidato da Monti. La Cgia ha calcolato l’aggravio fiscale che questi nuovi provvedimenti avranno sui bilanci di tre diverse tipologie familiari così composte: giovane senza familiari a carico; coppia con un figlio e coppia con due figli. Giovane senza familiari a carico: nel 2012 questo operaio, con un reddito poco inferiore ai 20.000 euro e con una casa di 60mq, ha un aumento del prelievo fiscale di 405 euro. Particolarmente pesanti sono gli aumenti riconducibili all’impennata di accise e Iva sui carburanti (+199) e all’entrata dell’Imu sulla prima casa (+120). Nel 2013 la maggiore tassazione sul 2012 sarà di 55 euro e calerà a 16 euro nel 2014. Al termine del triennio, rispetto al 2011, questo operaio pagherà 477 euro euro in più. Coppia con un figlio: nucleo familiare costituito da un impiegato direttivo con un reddito annuo di 50.000 euro sposato con una donna che fa la casalingae che vive in una casa di 115 mq. Nel 2012 il carico fiscale aggiuntivo sarà di 726 euro (305 euro di Imu e 199 di maggiori spese per il carburante le voci più notevoli), mentre nel 2013, per l’effetto dell’aumento delle detrazioni Irpef per i figli a carico, l’aggravio fiscale sarà negativo. Vale a dire che nel 2013, rispetto al 2012, risparmieranno 61 euro. Nel 2014, invece, pagheranno 146 euro in più rispetto il 2013. In virtù di tutto questo, gli effeti fiscali delle manovre Berlusconi-Monti costeranno ben +812 euro di tasse. Coppia con 2 figli: famiglia composta da un impiegato con un reddito annuo di 22.000 euro sposato con una signora che lavora come commessa (19.000 euro annui). Vivono assieme ad un figlio in una casa da 115 mq. Per il 2011 avranno un aumento fiscale di 640 euro (anche qui i carburanti e l’Imu le voci di spesa più notevoli), mentre nel 2013 registreranno un lieve calo (11 euro) rispetto a quanto hanno versato nel 2012. Questo risultato è riconducibile alla ‘Legge di stabilita” che ha deciso di aumentare le detrazioni Irpef per i figli a carico. Infine, nel 2014 l’aggravio fiscale si attesterà sui 93 euro. Alla luce di ciò, tra il 2011 ed il 2014 l’aumento della tassazione peserà sul bilancio di questa famiglia per un importo di 722 euro. “Se si continua ad agire solo sulla leva fiscale – osserva Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia – siamo destinati ad avvitarci in una crisi dalla quale difficilemente riusciremo ad uscirne in tempi brevi. Le famiglie, per far fronte alle scadenze fiscali sempre più pesanti, non spendono più e i consumi sono scesi ai minimi storici. Questa situazione – prosegue – sta spingendo verso la chiusura centinaia e centinaia di migliaia di commercianti ed artigiani che si trovano gli scaffali pieni di merci e di prodotti, ma senza nessuno che entri nei loro negozi. Solo lasciando più soldi in tasca a lavoratori dipendenti e pensionati abbiamo forse la possibilità di invertire questa tendenza”.