NAPOLI – I 500 lavoratori dello stabilimento “Ansaldo Sts” di Napoli, in via Argine, hanno sospeso il lavoro per un’ ora questa mattina nell’ ambito della protesta indetta dalle Rsu aziendali contro le voci di vendita dell’ azienda all’ americana General Electric. I lavoratori sono scesi in strada, senza però attuare blocchi ed interrompere la circolazione.

In contemporanea il lavoro è stato sospeso anche negli stabilimenti di Ansaldo Sts di Torino, Genova e Tito (Potenza). “Siamo l’ unica azienda del gruppo Finmeccanica che produce utili – ha detto un componente della Rsu – e siamo il terzo player del mondo nel comparto della segnaletica e dei trasporti ferroviari. Non accettiamo nessuna ipotesi di vendita di un’ azienda produttiva e strategica come la nostra. La protesta di oggi è solo un primo segnale”.

 

Intanto a Genova gli operai della Fincantieri  bloccano la città anche questa mattina. A dar man forte ai dipendenti di Sestri Ponente anche i lavoratori dell’Ansaldo Energia, che si sono uniti al corteo in corso. Bloccata anche la stazione di Genova Principe, con ritardi e soppressioni di treni sulla linea ‘La Spezia-Ventimiglia’, dove il corteo ha avuto termine.

Al centro della protesta la risposta sulle prospettive di lavoro, ritenuta inadeguata, emersa dalla riunione che ieri si è svolta a Roma al ministero dello Sviluppo Economico. “Abbiamo deciso all’unanimità di occupare il cantiere, dormiamo qui”, ha dichiarato Giulio Troccoli, delegato Fiom, ai microfoni di RadioArticolo1.”L’incontro di ieri al ministero non è stato deludente, di più: è stato negativo – ha sottolineato Troccoli – sulle prospettive di lavoro non hanno dato neanche una parvenza di risposta. Ormai il cantiere è fermo da marzo, rimangono cinquanta persone a fare da guardia ai bidoni o a discutere con le rondini o i gabbiani a seconda della stagione”.

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