di Lorenzo Diana
Egregio Direttore, leggo solo ora, al mio rientro dall’estero, l’articolo pubblicato dal suo sito dal titolo: “Clan e rifiuti, Brancaccio …” (clicca qui per leggere l’articolo) e pertanto voglio informare i suoi lettori che non intendo affatto rispondere a dichiarazioni di prestatori d’opera della “macchina del fango” montata contro di me all’indomani della mia testimonianza d’accusa nel processo Cosentino.
In tale lavoro si sono lanciati tre soggetti: Nicola Turco, uomo di Cosentino, che nel 2010 fa la lista Alleanza di Popolo per candidare alla Regione Roberto Conte, condannato per reati di camorra, la Gazzetta di Caserta che pubblicò la lettera inviata dal carcere dal capoclan casalese per minacciare me e i miei figli ed infine il sindaco di Orta, acquisito, dopo le sue disavventure giudiziarie, alla causa cosentiniana e suo neo compagno di partito . Non mi farò certamente fermare da tale spudorata e risibile “macchina del fango”, tesa a delegittimare con classico metodo mafioso gli oppositori attraverso menzogne, insinuazioni e sospetti che probabilmente non finiranno qui . Circa presunti incontri evidentemente c’è chi confonde il suo accompagnarsi ed intendersi con gli Orsi, ai quali concesse appalto e tessere. Infine, in quanto alle tessere DS concesse ai fratelli Orsi basta ricordare che fu proprio il sottoscritto, appena venutone a conoscenza, a sollevare il problema e pretendere, a livello provinciale, regionale e nazionale, la cancellazione degli stessi dall’elenco degli iscritti del partito, come risulta in modo palese dalla stampa e dagli organi di partito. Tale cancellazione mi creò non pochi problemi”.
*Presidente Consorzio Agro Alimentare Napoli
Ex parlamentare