di Mario De Michele
Ricorderete sicuramente l’incipit del soliloquio dell’androide Roy Batty, interpretato da un ispiratissimo Rutger Hauer nel celeberrimo film Blade Runner: “Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare…”. Beh, Roy Batty non è stato ieri pomeriggio ad Aversa. Altrimenti avrebbe detto: “Pensavo di aver visto cose che voi umani non potete neanche immaginare, ma poi sono stato nella città normanna e ho visto Matteo Salvini impartire lezioni di buona educazione”. Giunto in piazza Municipio per sostenere Gianluca Golia al ballottaggio contro Alfonso Golia, il vicepremier si è rivolto a un contestatore dicendogli: “Amico mio perché sei agitato? La mamma non ti ha insegnato che fare le corna è maleducazione?”. Un razzista e xenofobo come Salvini, che offende tutti i giorni la dignità degli immigrati e che fino all’altro ieri considerava i meridionali tutti camorristi e nella migliore delle ipotesi (quando era benevolo) imbroglioni e sfaticati, indossa l’abito del maestro di bon ton.
Caro Roy Batty, non scandalizzarti. Il visionario Fellini lo ha detto quasi mezzo secolo fa: “Gli italiani sono un popolo di pecoroni”. I meridionali peggio ancora. I campani non ne parliamo. Subiscono inconsciamente ancora l’incultura borbonica. Si comportano da sudditi, non da cittadini. E sono sempre pronti a seguire come un gregge di pecoroni, appunto, il Masaniello di turno. Ci riferiamo alla massa. Non a tutti, ci mancherebbe. Per fortuna c’è il popolo del sud e quello della Campania di cui ci sentiamo orgogliosi e onorati di far parte. Ma purtroppo ieri ad Aversa, con addirittura i cecchini sui palazzi e con il divieto tassativo di consumare alcol (visto che ci troviamo torniamo ai tempi del proibizionismo a stelle e strisce), c’era il peggio del popolino.
Erano in tanti. Nemmeno questa è una novità. Avveniva anche ai tempi del fascismo. Secondo Marx la storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa. Si sbagliava. Salvini, quelli di Casapound, i razzisti, gli xenofobi non sono macchiette. Sono pericolosi. L’estrema destra vola alle europee al 33%. Un italiano su tre ha messo la x sul simbolo del Carroccio. Che in Campania ha ottenuto il 19%. Nel Casertano oltre il 23. Il numero perfetto per quei tifosi del Napoli idioti che si indignano per i cori e gli striscioni razzisti negli stadi di Milan, Inter, Juve, Verona, e poi votano per la Lega.
Fateci una cortesia, ultrà e simpatizzanti azzurri che sostenete Salvini, la prossima volta che dagli stadi del nord vomitano sterco su Napoli e il sud non rompete i coglioni. State zitti. Eviterete almeno di apparire patetici. E imbecilli. Per la miriade di cretini che si sono convertiti al credo leghista è più grave che cento decerebrati lancino cori ed espongano striscioni razzisti rispetto a un vicepremier e a dirigenti nazionali del Carroccio che fino a pochissimo tempo fa definivano i meridionali dei terroni degni di vivere in nord Africa e non in Italia.
E voi, cari aversani, votate pure per Gianluca Golia al ballottaggio del 9 giugno. Appoggiate senza esitare il candidato di un’accozzaglia a trazione fortemente leghista. Sostenete con forza chi dal nord vi sputa addosso. “Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”, direbbe De André. A proposito di poeti della canzone. Sapete cosa ha risposto Guccini a chi gli ha fatto notare che Salvini ascolta i suoi brani? “Con le debite proporzioni – ha magnificamente dichiarato il cantautore di Pavana – anche Dante veniva letto da cani e porci”.
Viva la Lega. Aversani di tutto il mondo unitevi e votate per Gianluca Golia. Poi però se le cose andranno male, com’è probabile visto che il gran burattinaio della coalizione è l’evergreen Pasquale Giuliano, abbiate la dignità di tacere. Per sempre.