di Mario De Michele

Quanta retorica. Quanti “sepolcri imbiancati” pronti a tessere le lodi del nuovo Papa, Jorge Mario Bergoglio. Da Obama al pibe de oro Maradona. Che clamore per la scelta del nome: Francesco. E quanto entusiasmo per le prime parole pronunciate ai fedeli festanti in piazza San Pietro: “Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo”.

E poi in tv i volti inebetiti dei vaticanisti, i commenti amorevoli di tutti e su tutto: “Per la Chiesa si apre una fase nuova, è stato eletto un uomo umile e vicino ai poveri”. Cosa avrebbero detto, queste anime pie, se fosse stato eletto un altro cardinale? Le stesse identiche cose. La fumata bianca ha spazzato via gli scandali della pedofilia e dello Ior. E ha chiuso in una gabbia “corvi e corvetti”. Di presunte collusioni di Papa Francesco con la dittatura argentina neanche a parlarne. Sacrilegio.

Che ipocrisia. Che squallore. E che tristezza per l’immensa gioia e i sorrisi “invasati” di milioni di donne. A loro vogliamo ricordare la dichiarazione dell’allora cardinale Borgoglio, in riferimento alla candidatura alle presidenziali in Argentina di Cristina Kirchner: “Le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici. L’ordine naturale ed i fatti ci insegnano che l’uomo è un uomo politico per eccellenza, le Scritture ci mostrano che le donne da sempre supportano il pensare e il creare dell’uomo, ma niente più di questo”.

Gioite, donne, ringraziate il Signore che ha illuminato il Conclave. E voi, donne impegnate in politica, così battagliere per le pari opportunità, smettetela e seguite diligentemente l’insegnamento del nuovo Papa: supportate “il pensare e il creare dell’uomo, siete “inadatte per compiti politici”, statevene buone buone a casa a lavare i piatti e ad accudire i vostri mariti.

 

 

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