di Mario De Michele

Ci ricasca Nicola Caputo. È più forte di lui. Forse perché non distingue più tra la vita reale e quella virtuale. E ancora una volta per mascherare le sue pecche e i soliti, ormai noiosi e prevedibili, giochetti politici ricorre al suo profilo Facebook per dispensare critiche, lanciare accuse o comunicare all’universo mondo la dura vita dell’europarlamentare. Prima dell’indimenticabile post: “Tornerò in Italia non prima delle 4 del mattino, ho forato una gomma”, che sicuramente avrà tolto il sonno ai suoi amici e a tutti i cittadini italiani ed europei, il 4 ottobre ci ha regalato un’altra perla. La riporto pari pari. “Ritorno a Bruxelles… Questo week end sono stato solo 37 ore in Italia ma ho avuto la possibilità di fare cose importanti e di incontrare centinaia di amici che, come ogni settimana, mi hanno circondato del loro affetto. Mi sono scelto una vita complicata e difficile ma sono fiero e felice di averlo fatto! I sacrifici che sconto in termini di vita personale e familiare sono tutti ripagati dall’affetto e dall’entusiasmo che circonda il nostro progetto politico! Insomma sono felice! Anche la stanchezza fisica non mi pesa più di tanto perché superata dalla felicità per le cose belle che stiamo facendo in Europa ed in Italia… E, purtroppo per qualcuno, sono talmente felice che anche le azioni meschine poste in essere da “uomini piccoli” (siano essi politici o cronisti al servizio degli stessi) mi lasciano indifferente … A questi soggetti rivolgo un invito a rovistare nei cassetti della loro vita … Può darsi che, oltre all’odio, alla prevaricazione, alla meschinità, al ricatto, alla scorrettezza e a cose simili, trovino anche un po’ di felicità! … E chissà forse anche serenità! A loro dedico il monologo di Benigni sulla Felicità! Buona vita amici… Ci rivediamo tra qualche giorno!”.

Ad una prima lettura ho sorriso divertito. Quando ho riletto il post mi sono scompisciato dalle risate. Andiamo con ordine. A voi risulta che un eurodeputato che guadagna più quasi 20mila euro al mese (tra indennità, diaria, rimborsi e benefit) si sia “scelto una vita complicata e difficile”? E che dovrebbero dire un minatore, un operaio, un precario, un disoccupato? Che fanno una vita di merda! Caputo aggiunge con orgoglio: “I sacrifici che sconto in termini di vita personale e familiare sono tutti ripagati dall’affetto e dall’entusiasmo che circonda il nostro progetto politico!”. Affetto e entusiasmo? Ma ci prende per il culo? Sono ripagati con 20mila euro al mese! Quasi l’indennità di carica del presidente Obama. E poi quale sarebbe il “progetto politico”? Per caso l’associazione “iDem”? Lei cita Benigni, io sono costretto a scomodare Totò: “onorevole, mi faccia il piacere”.

Con la faccia tosta del bronzo di Riace, l’europarlamentare sottolinea, forse per rassicurare tutti coloro in forte apprensione (sic!) per il suo lo sforzo titanico, che non gli pesa più neanche la “stanchezza fisica”. Ma per stancarsi bisogna lavorare sodo (chieda agli operai e ai precari di cui sopra). Forse in Europa non funziona così. Si stanca anche chi non fa un c… dalla mattina alla sera. Lo faccia per noi contribuenti, vada il meno possibile a Bruxelles, così almeno si risparmierebbero i soldi del biglietto aereo per lei e i suoi amici e amiche (del cuore). Ah, dimenticavo. Secondo i dati di società che monitorano il lavoro degli europarlamentari, Caputo è tra i più produttivi di tutti i deputati. Sennonché, come ha dimostrato l’Espresso carte alla mano, i dati forniti sono come numeri al lotto. Non si basano sui risultati realmente conseguiti dal singolo europarlamentare, ma calcolano anche le dichiarazioni di voto e il numero degli interventi in aula. E Caputo a chiacchiere è tra i più attivi. E’ il “number one”. Vengono inoltre prese in considerazione le risoluzioni, anche quelle presentate da altri. E lui ne ha firmate a centinaia. Una firmetta e il punteggio sale. Insomma, solo fumo e niente arrosto. E questo sarebbe lavorare? Chi lavora produce. In un anno e mezzo di mandato quali risultati ha ottenuto per il territorio? Cosa ha fatto di concreto? Nulla. Eppure, Caputo è stanco. Ma supera la “stanchezza fisica perché è felice”. Vallo a dire a tutti quelli che sgobbano 8-10 ore al giorno per stipendi da fame.

Ora parliamo di quelli che lui definisce su Fb gli “uomini piccoli”, siano essi politici o cronisti al servizio degli stessi”. “A questi soggetti – scrive l’europarlamentare – rivolgo un invito a rovistare nei cassetti della loro vita … Può darsi che, oltre all’odio, alla prevaricazione, alla meschinità, al ricatto, alla scorrettezza e a cose simili, trovino anche un po’ di felicità!”. I soliti servi sciocchi diranno che ne parlo perché ho la coda di paglia. “Caputo non ha citato De Michele, perché si sente chiamato in causa? Quindi sono accuse vere rivolte a lui”, abbaieranno scodinzolando i cani da compagnia. Sono gli stessi che essendo ladri pensano che anche tutti gli altri rubino. E sono gli stessi lacchè e lecchè che mettendosi la dignità sotto i piedi credono (o sperano) che anche tutti gli altri siano disposti a genuflettersi per un tozzo di pane. Ma di costoro non mi curo. Tanto, prima o poi, i ladri finiranno in carcere, i lacchè cambieranno padrone e i lecchè orifizio anale. Meno che mai mi scalfiscono i giudizi, sempre a mezzo Fb, di cabarettisti prestati alla politica, di candidati clamorosamente trombati o di “nani e ballerine”.

In realtà, mi sento tirato in ballo avendo pubblicato su Campania Notizie, il giorno precedente e poche ore prima del post di Caputo, tre articoli evidentemente poco graditi. Nei “pezzi” ho osato scrivere (lesa maestà) che i caputiani hanno preteso poltrone e incarichi nella trattativa con Raffaele Vitale per la nomina della nuova segreteria del Pd di Caserta. Ho liquidato la neonata associazione “iDem” definendola una pagliacciata. Ho ricordato a tutti, anche a lui stesso, che Caputo è un maestro di piroette. Già prima delle regionali, infatti, sottoscrisse in un ristorante romano un accordo con Stefano Graziano, poi puntualmente non rispettato. Non è vero? Nominiamo un gran giurì con tanto di testimoni e prove documentali per scoprire chi mente e chi dice, o meglio scrive, la verità. Probabilmente voleva continuare ad apparire come il “padre nobile” dei democrat casertani, senza però possedere la nobiltà politica per esserlo davvero.

Caputo blatera di “cronisti al servizio dei politici”. Cosa intende? Che non devono esserlo o che devono esserlo ma al suo servizio? L’eurodeputato dovrebbe sapere che con me casca male. Quando nel 2013 fu fatto fuori dalle liste alle Politiche per un’indagine per truffa e peculato, il sottoscritto ha pubblicato una montagna di articoli per perorare la sua causa contro l’esclusione dalla lista Pd. Da allora si è instaurato tra di noi un rapporto di amicizia. Per gli esponenti delle altre correnti dem ero un caputiano doc, di ferro. E lei stesso, illustre(?) onorevole Caputo, non ricorda i lusinghieri sms di encomio quando ho scritto “pezzi” contro i suoi “amici-nemici” del Pd? “Sei il migliore, un artista”, messaggiava e affermava anche in pubblico, a quanto pare mentendo spudoratamente. Ero al suo servizio, quindi? Se è così, lo dica. Non le chiederò di portare le “prove”. E non replicherò per dimostrare il contrario. Ma non si può consentire il lusso di adombrare sospetti, di fare insinuazioni, di spargere il seme dell’ingiuria. Anche se riscalda solo la poltrona, lei siede tra i banchi dell’europarlamento, non è al bar dello sport. Se è a conoscenza di fatti così gravi non può limitarsi a ignobili post su Fb. Ha il dovere di rivolgersi all’ordine dei giornalisti e all’autorità giudiziaria. Un’ultima cosa. Lei parla con una certa dimestichezza di “odio, prevaricazione, meschinità, ricatto e scorrettezza”. Sono sentimenti e comportamenti che non mi appartengono. Io ho la coscienza a posto, dormo sonni tranquilli, sono onesto intellettualmente e non solo. E lei?

 

 

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