di Mario De Michele

Camorristi non mollo. Politici corrotti vado avanti. Più di prima. E con maggiore forza. Quattro proiettili calibro 9×21 e una lettera minatoria non mi fermeranno. La prossima volta non sforzatevi a scovare il mio indirizzo di casa. Abito a Cesa in via Leonardo da Vinci 14. È una piccola stradina interpoderale da cui si accede facilmente da via Berlinguer. Il numero di telefono di casa è 0818906166. Quello del mio Iphone è 3314209000. Viaggio in una Peugeot 308 grigio alluminio targata EP999CR. Se avete bisogno di altre informazioni contattatemi, ve le fornirò volentieri. Per la prima volta in vita mia pubblico sul web una mia foto. Vi sarà più facile identificarmi. Non mi fate paura. Per nulla. Non perché voglia fare l’eroe. Anzi li odio. “Sfortunato è il Paese che ha bisogno di santi e di eroi”, amava dire Brecht. Condivido in pieno. Odio anche i giornalisti, e non solo quelli, che indossano gli abiti da festa dei professionisti dell’antimafia. Non ho mai ricercato i 15 minuti di celebrità che il magnanimo Warhol concederebbe a chiunque. Sono semplicemente un giornalista. Un cronista. Nulla di più. Che cerca di fare, non sempre riuscendovi, il proprio mestiere. Puntando l’indice contro i potenti, quando se lo meritano (e se lo meritano spesso). E spulciando tra le carte per portare a galla affari sporchi e comportamenti delinquenziali. Ieri sera qualcuno ha sperato di tapparmi la bocca e legarmi le mani con una lettera anonima recapitata nella buca postale di casa mia. Recitava così, parole testuali dattiloscritte in stampatello: “Per colpa tua abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso. Adesso basta, non scrivere neanche più una parola su Orta di Atella. Orta per te è m-Orta”. La garbata missiva era accompagnata da quattro proiettili. Camorristi e politici corrotti, da voi habitué della violenza fisica e morale mi sarei aspettato qualcosa di più.

Troppo poco per bloccarmi. E ripeto, non perché mi sento un eroe o vorrei diventarlo. Vi è andata e vi andrà male. Non sono solo nella battaglia per la legalità e il ripristino della verità politico-amministrativa degli ultimi 25 anni di storia ortese. I miei compagni di viaggio sono le istituzioni, a partire dai comandi dei carabinieri di Orta di Atella e di Cesa, dalla Procura Napoli Nord e dalla Prefettura di Caserta. E cosa più importante dalla mia parte c’è la stragrande maggioranza dei cittadini di Orta di Atella. Da quando ho scoperchiato il vaso di Pandora delle ignobili malefatte di politici, amministratori e costruttori senza scrupoli sono stato letteralmente travolto dall’affetto e dal sostegno di centinaia e centinaia di ortesi. Molti non mi conoscevano di persona. Si sono presentati, mi ha stretto la mano e mi hanno esortato ad andare avanti. “Noi siamo con te e con Campania Notizie, non ti fermare”, è quello che mi hanno detto in tanti. Tantissimi. Un minuto dopo la ricezione del gradito cadeau si sono immediatamente attivati il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, la Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania. Mi ha espresso solidarietà, vicinanza e sostegno. Sono stato subissato da telefonate e messaggi di politici perbene (ce ne sono), amministratori onesti (non sono pochi), colleghi, amici. Ringrazio tutti di cuore. Un grazie particolare lo rivolgo al neo sindaco di Orta di Atella Andrea Villano, a suo zio Nicola Villano, alla candidata al consiglio nella lista Coraggio Ida Fiorillo che ieri sera fino a tardi sono stati con me ai tavolini del bar Pagano per stringermi in un affettuoso abbraccio. Altri politici e un assessore (donna) in pectore invece erano ai tavolini di una pizzeria. Poco male. Quello che conta di più è che sono schierati con me tutti i cittadini ortesi perbene e onesti. In migliaia. Sono la mia scorta. Quindi vado avanti per la mia strada. Con serenità e fermezza. Più incazzato di prima.

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