di Francesco Piccirillo

Gentile direttore, ravvisato anch’io, e con sommo piacere, il Suo interesse per le vicende che interessano il territorio di Orta di Atella, La prego di voler ospitare (ma so che è superfluo anche perché ha dato sempre grande spazio al sottoscritto come a tutti gli altri) questa mia nota, giusto per alcune precisazioni. È ovvio che il sottoscritto in rappresentanza dell’intero gruppo consiliare del Partito Democratico e del considerevole numero di cittadini che rappresenta, essendo il consigliere “anziano”, utilizzerà, nell’esprimere le proprie considerazioni, una forma verbale declinata al plurale che non vuole, nella maniera più assoluta, significare un “plurale maiestatis”.

In ogni modo, finite le vacanze (per chi ha avuto possibilità di godersele), si riprende proprio da dove avevamo lasciato. Dalla nota (pubblicata da Campania Notizie il 14 agosto scorso) del responsabile del Settore Politiche del Territorio ed estensore del PUC di Orta di Atella, Claudio Valentino. L’ingegnere. È bene precisare che mai avremmo immaginato di assistere alla polemica spicciola (da quattro soldi diremo noi) inscenata da questo funzionario comunale, il quale, anziché occuparsi di urbanistica (che deve pure avere studiato), ha incominciato a discutere di politica (e qui ha dato sicuramente prova dei suoi limiti), manifestando pubblicamente una feroce ostilità nei confronti dei consiglieri del Partito Democratico. Ostilità che è letteralmente scoppiata, quando sono state presentate le osservazioni al Piano Urbanistico Comunale, di cui sono stati svelati “segreti e bugie”. E, allora, via con la solita solfa. Ci ha dato sotto di brutto, minacciando, ripetutamente e ripetitivamente, azioni legali a tutela della sua dignità.

La nostra colpa sarebbe quella di avere dimostrato (abbiamo il difetto di parlare con i fatti) che il Puc, di cui egli si attribuisce la paternità, non risponde alle esigenze della cittadinanza, ma ad altre. Avevamo l’obbligo morale e giuridico di farlo e, visto che l’egregio ingegnere vorrebbe impartire lezioni di “alta politica”, abbiamo il dovere di spiegargli che egli, benché sia stato nominato dal sindaco, è, per l’incarico ricevuto, un “pubblico funzionario” ed ha l’obbligo di astenersi da qualsiasi intervento, che non sia puramente tecnico. Non può fare politica! Un funzionario comunale, esterno e di nomina sindacale, che dovrebbe, per il ruolo che ricopre, essere imparziale (art. 97 Cost.) e che, invece, entra a gamba tesa nel dibattito politico cittadino, scagliandosi contro l’opposizione, deputata istituzionalmente al controllo del suo operato.

Un comportamento scellerato che non giova a nessuno. Né a lui, che, qualora si fosse sentito leso, avrebbe tutto il diritto di tutelarsi nelle competenti sedi (e sono sedi che già conosce). Non alla maggioranza e nemmeno al sindaco Brancaccio che, nonostante le lacune mostrate in questi anni, di cui non fa più mistero, non pensiamo abbia bisogno di “tecnici” che gettino benzina sul fuoco. Soprattutto, non giova alla cittadinanza tutta (che paga con le proprie tasse l’ingegnere Valentino). In un comune “normale” già sarebbero stati presi provvedimenti nei confronti del funzionario. Ma non ad Orta! Allora, considerato che, egli stesso, ha dimostrato di stare da una parte sola, un dubbio inquietante mi e ci assale: L’ING. VALENTINO CHI E COSA DEVE SALVAGUARDARE? Più paradossale, ancora, è il fatto che il comunicato è stato pubblicato dall’ingegnere, proprio a seguito delle nostre osservazioni, presentate ad un PUC, che non esitiamo a definire pieno di “mandrakate”.

L’illusionista che al Comune da due anni percepisce soldi e vari emolumenti dei contribuenti ortesi, una volta che gli abbiamo svelato il trucchetto, è uscito fuori di senno. Ricordate quando dicevano (loro) che sarebbe stato un PUC di soli servizi (senza un grammo di cemento)? Un PUC per regolarizzare le “anomalie” e per riequilibrare il territorio? NULLA DI PIU’ FALSO! Il Piano adottato prevede la realizzazione di 766 nuovi appartamenti, distribuiti sulle varie zone del territorio (con calma, vedremo chi sono i proprietari di quei fondi).

A parte il fatto che il numero di alloggi assegnatoci dal PTCP dovrebbero servire (principio di salvaguardia del Piano Provinciale) alla compensazione della miriade di abusi presenti sul territorio, è stato agghiacciante scoprire (e documentare) che 325 di questi sono previsti per la ZTO Cc dove, gli unici lotti liberi (per un’estensione di oltre 20.000 mq), risultano per circa 2/3 di proprietà (dal 2004) della moglie di un consigliere comunale di maggioranza (fedelissimo del sindaco) e per la restante parte di proprietà (dall’aprile 2013) di un noto esponente politico atellano, candidato sindaco di un paese vicino, che, mentre puntava la sua campagna elettorale su trasparenza e legalità, non disprezzava intraprendere operazioni speculative nella nostra Orta, già, mortificata dalla selvaggia cementificazione.

Terreni, quindi, passati dalla destinazione di standard ad edificabili (di fatto), con un incremento di valore di mercato di oltre 300 euro. Adesso fate un po’ i vostri conti, che la magistratura, già, sta facendo i suoi! E questa è solo una delle innumerevoli, diciamo così, “contraddizioni” del PUC. Tutto questo ha infastidito il “tecnico”, che ha, questa volta, superato se stesso. Minaccia continuamente denunce e ripete di avere, a tal fine, incaricato i suoi legali. Deve averne tanti di avvocati. Gli saranno serviti molto in questo periodo. Nella sua nota, egli si dice stupefatto che ad Orta i consiglieri di opposizione formalizzino denunce penali oltre che politiche (qui sale in cattedra e dispensa lezioni). Peccato che queste denunce (politiche e non solo), hanno, tra l’altro, portato anche all’iscrizione dell’ingegnoso Valentino Claudio e dei “furbetti del quartierino” nel registro degli indagati. Gli rammentiamo che dovrebbe, ovunque, funzionare così!

Cerca di insinuare che il nostro atteggiamento è dovuto al fatto che lui stesso abbia avviato nei nostri confronti procedimenti di verifica di legittimità di edifici da noi realizzati. Stia tranquillo. La nostra opposizione al SISTEMA è nata prima che egli mettesse piede in Comune. È giusto, però, chiarire che ai tre consiglieri del PD di Orta non è stato notificato alcun provvedimento di nessun genere in merito a presunti abusi commessi dagli stessi. Se, poi, si riferisce a parenti, più o meno lontani, allora gli diciamo che ha fatto bene a ricostruire i rapporti di parentela fra consiglieri e titolari di permessi a costruire. Sembra, però, perlomeno strano che non abbia ricostruito, con la stessa solerzia, i rapporti di parentela fra consiglieri di maggioranza e beneficiari di trasformazione di terreni nel PUC adottato.

Oppure che, nonostante abbia certificato (vedi Tav. 7 allegata al PUC) la realizzazione di grossi edifici su zone standard e su zone agricole da parte di parenti stretti di consiglieri di maggioranza, non abbia avviato alcun procedimento. O ancora che nonostante abbia certificato l’invasione abnorme delle fasce di rispetto cimiteriale (con costruzioni adiacenti ai loculi di proprietà di parenti del sindaco) e stradale (vedi svincolo prov. Caivano-Aversa) nemmeno in questo caso ha ritenuto opportuno comportarsi con la stessa solerzia. Evidentemente ha un concetto di legalità alquanto singolare: “unidirezionale”! È inaudito, ripetiamo, che il Responsabile Politiche del Territorio e redattore del PUC di Orta si inserisca, inopportunamente, nel dibattito politico cittadino, proprio, durante la fase di presentazione delle osservazioni al Piano.

Ribadiamo, con fermezza, che la nostra proposta di PUC si inserisce nel rispetto del dettato normativo e si articola su tre principi fondamentali: 1) NESSUN ABBATTIMENTO; 2) NESSUNA REALIZZAZIONE DI NUOVI ALLOGGI A DANNO DELLA POPOLAZIONE (ZERO CEMENTO IN EDILIZIA PRIVATA); 3) RIEQUILIBRIO DELL’INTERO TERRITORIO COMUNALE CON RICADUTA DEI BENEFICI ANCHE NEL CENTRO STORICO. Non vogliamo abbattere nessuna casa. Vogliamo, soltanto, sanarne gli abusi, senza che proprietari, già raggirati una volta, restino vittime dell’ennesima delusione, quando l’autorità giudiziaria invaliderà il PUC e sequestrerà nuovi alloggi. L’unica cosa che abbatteremo è il SISTEMA che regna da anni, che ha deturpato un territorio, distruggendo il tessuto economico, sociale, culturale e, cosa ancor più grave, AMBIENTALE della nostra comunità.

Un SISTEMA che oggi vede nuovi attori protagonisti che noi continueremo a denunciare sistematicamente! Il terrorismo psicologico con cui l’ingegnere vorrebbe distrarre la cittadinanza non ci fa paura. Chiarita la polemica politica, veniamo, ora, alla polemica personale, con cui, ancora una volta, ci ha chiamato in causa il Valentino. Nella sua nota autoreferenziale, apprendiamo, con stupore, che l’ingegnere è un iscritto al Partito Democratico. Non lo avremmo mai detto, visto che non abbiamo mai avuto occasione di incontrarlo nelle pubbliche assemblee provinciali, regionali e nazionali del partito. Ma tant’é. Costui adombra di avere sostenuto la candidatura della senatrice Rosaria Capacchione. Non lo mettiamo in dubbio. Ma, evidentemente, la senatrice non lo sa, visto che (e ne abbiamo ancora la videoregistrazione che, se vuole, potrà ascoltare), in una sessione pubblica tenutasi ad Orta di Atella, la stessa Capacchione si dichiarava stupefatta che venissero dati incarichi a tecnici esterni indagati per vicende che riguardavano rapporti con la camorra.

Stanco e confuso, forse per le fatiche del Puc, l’ingegnere, omette di annoverare nella sua autobiografia di essere uno dei più stretti e fidati collaboratori di Enrico Fabozzi, già, sindaco di Villa Literno, consigliere regionale, che a subito mesi e mesi di carcerazione preventiva, in attesa di chiarire le sue implicazioni con fatti di camorra. Inchieste che vedono coinvolto lo stesso ingegnere, anche se con una posizione stralciata e non archiviata, come dice lui stesso nella nota. Nonostante la tanto pubblicizzata tessera del PD, inoltre, non disprezza, neppure, di ricevere incarichi dal comune di Sant’Antimo, retto da una giunta di centrodestra (con il PD all’opposizione) e regno del “noto” parlamentare berlusconiano Luigi Cesaro.

La stessa tessera non gli “impedisce”, poi, di giungere alla corte di Brancaccio, per dirimere (anche questo è un fatto noto a tutti) le questioni urbanistiche che attanagliano il territorio e che hanno portato Orta di Atella agli onori della cronaca nazionale. Territorio dove, stando alle cronache giudiziarie, vi sono forti interessi di società (anonime?!) svizzere e di personaggi legati ad ambienti malavitosi. Ebbene, caro ingegnere, se è vero che anche Lei è un iscritto al PD, noi consiglieri di Orta siamo orgogliosi di avere una visione del partito assai diversa dalla sua! Alla prossima.

*Capogruppo Partito Democratico Orta di Atella

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