“E’ arrivato il momento di prendere in considerazione le tesi di alcuni movimenti meridionalisti che ritengo possano portare un contributo, ideale ed intellettuale rilevante per il rilancio del sud Italia. Penso a movimenti come i “Meridionalisti Democratici” e altri che operano nel solco del meridionalismo sano non revisionista, quello per capirci, di Guido D’Orso, Gaetano Salvemini, Giustino Fortunato, Benedetto Croce ma anche Antoni Gramsci”. Lo ha dichiarato Francesco Liguori candidato Pd al Consiglio regionale della Campania sollecitato anche da articoli di stampa ad una riflessione sulla esclusione della lista “Meridionalisti Democratici” “Ci appassiona – argomenta Liguori – non il nostalgico ricordo di tempi andati ma la lucida visione di un meridione moderno ispirato ai principi della “democrazia partecipata, della nonviolenza, del rispetto delle libertà dell’individuo, dello stato di diritto, delle pari opportunità di tutti i cittadini, della libertà d’impresa mediata dalla tutela dello Stato nei confronti dei soggetti più deboli”. Insomma di un federalismo solidale ed europeo come espresso nel Manifesto di Ventotene. Questo – conclude Liguori – è il patto che un certo meridionalismo dovrebbe firmare per la rinascita e lo sviluppo della nostra regione e di tutto il meridione”.

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