Il vicesegretario di Pd Lorenzo Guerini si dice “ottimista” sull’esito delle regionali nonostante il candidato in Campania De Luca si rientrato nella lista stilata dalla Commissione Antimafia. Ma, afferma intervistato da La Stampa, “credo dovremmo concentrarci sul merito: aver immaginato da parte di alcuni di costruire rivincite interne al partito non è stato certo utile alla causa. Ci sarà molto da decidere sulle modalità con cui si sta insieme e sulla lealtà. Nessuna rappresaglia, ma è giunto il momento di guardarci negli occhi…”. Non è un invito ad uscire dal Pd, chiarisce, ma “ad essere coerenti con l’appartenenza ad una medesima comunità politica. Non è oltremodo tollerabile che nei momenti clou ci sia chi non vota le riforme chiave, chi lavora per mettere in difficoltà il partito; o chi addirittura come Fassina voterebbe per i candidati avversari. Così non può funzionare”. “Credo – dice – che la gestione di questo passaggio da parte della commissione” presieduta da Rosy Bindi “sia stata pasticciata, con modalità poco chiare fino in fondo anche a detta degli stessi componenti. Che senso ha questa pronuncia su De Luca, citato per un fatto del 1998, non ancora andato in dibattimento? Se il reato si fosse estinto con la prescrizione cui lui ha rinunciato non sarebbe entrato nella lista degli impresentabili e questo dice tutto”.

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