E’ stato un venerdì nero nei rapporti fra Andrea Moretti e Salvatore Cesaro quello che ci stiamo per lasciare alle spalle. Come anticipato da Campania Notizie si è consumato un vero e proprio scontro istituzionale fra il primo cittadino ed il Presidente dell’assise comunale, che hanno dato vita ad un tira e molla sulla convocazione per domani di un consiglio comunale evidentemente ritenuto fondamentale dal capo dell’esecutivo. Ma alla fine Cesaro ha letteralmente puntato i piedi ed ha impedito che si consumasse quello che a suo avviso appariva come una vera prevaricazione dei ruoli. Tutto è cominciato in mattinata quando Moretti ha notificato a Cesaro una nota avente ad oggetto la richiesta di convocazione dell’assise civica, chiedendo inoltre al Presidente, così come voluto dalla giunta, di recarsi presso la Casa Comunale per procedere all’espletamento della suddetta attività. Cesaro, per tutta risposta, si è detto disponibile a non volersi sottrarre ai propri doveri istituzionali, chiedendo, tuttavia, l’inoltro via Pcc, di tutta la documentazione a corredo delle proposte di delibera da inserire all’ordine del giorno con i relativi allegati. Ma Moretti da questo orecchio non ci ha sentito, tanto che ed alle 16:25, adducendo a giustificazione l’assenza del presidente del civico consesso, convocava per domani alle ore 20:00 l’assise consiliare ponendo all’ordine del giorno due punti : l’approvazione delle tariffe TARI 2016, e la modifica del regolamento IUC . Mai come in questo caso il sindaco aveva fatti i conti senza l’oste, che porta il nome di Cesaro che per tutta risposta a stretto giro di posta ha scritto ai consiglieri e a chiare lettere ha ribadito come “l’avviso di convocazione notificato in data odierna sia da ritenersi nullo per mancanza di un valido motivo che giustificasse i poteri sostitutivi del Sindaco, non essendo il sottoscritto assente o impedito né temporaneamente né permanentemente in ossequio a quanto disposto dall’art. 26 dello Statuto del Consiglio Comunale di Gricignano di Aversa”. C’è da scommettere che non sarà questa la parola fine di uno scontro istituzionale che rischia di protrarsi ben oltre l’orario fissato per quello che al momento è a tutti gli effetti un consiglio comunale fantasma.

Francesco Paolo Legnante

 

 

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