Il puzzle della segreteria provinciale è completo. Bisogna solo attendere le prossime ore per capire se c’è lo spazio politico per aggiungere qualche altro pezzo. Ma il Pd casertano ha ormai già assunto una nuova fisionomia. Il partito non avrà più il volto truce della lunga e sanguinaria guerra tra le correnti. Raffaele Vitale è blindato da una maggioranza quasi bulgara (70%). Dunque disco verde alla nuova segreteria. Sarà composta da 8 persone. La carica di vicesegretario spetta al caputiano Peppe Roseto. Le deleghe più pesanti andranno a Marco Villano, Pasquale Stellato e Erasmo Fava. Villano probabilmente assumerà il ruolo di portavoce, Stellato sarà coordinatore della segreteria o responsabile degli Enti locali. Fava si occuperà dell’organizzazione. Farà parte dell’organismo dirigente anche Giusy Di Biasio, reduce da un ottimo risultato alle elezioni regionali. Altri due posti andranno ai caputiani che stanno sfogliando i petali da una rosa di nomi tra cui Teresa Cerchiello e Raffaele Sgueglia. Tutti under 40. Ma l’età media potrebbe salire se in extremis si siglerà l’intesa anche con i dissidenti o una parte di essi. E aumenterebbe anche il numero dei membri della segreteria (uno per ogni componente “ribelle”). Vitale presenterà la sua nuova squadra al massimo tra sette giorni. Entro l’inizio della settimana prossima chiuderà la partita. Chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. Oltre che sul sostegno dei gruppi Graziano-Stellato-Marino il segretario oggi può contare anche su quello di Nicola Caputo e Enzo Cappello. I nemici di un tempo ora sono suoi alleati. E Vitale non vede l’ora di dare lo start alla fase 2 del Pd di Terra di Lavoro. Se fosse dipeso solo da lui avrebbe voltato pagina già ad agosto. Poi ha rallentato nella speranza di trovare la totale quadratura del cerchio. L’ora X sarebbe dovuta scattare ieri, come lui stesso aveva annunciato. Ma su suggerimento dei suoi amici storici (Villano in primis) si è di nuovo fermato al pit stop per cercare di tagliare il traguardo con un team più coeso. Ieri ha incontrato i dissidenti ufficialmente. Oggi si vedrà in via informale (in segreto?) con qualche “ribelle”. La prima opzione è ricercare una sintesi politica con Giovani turchi, Riformisti, area Oliviero-Picierno e pittelliani. La subordinata è verificare se ci sono spiragli per cooptare qualche dissidente meno dissidente degli altri che non vuole per forza il muro contro muro.

Tra quelli più morbidi c’è il Riformista Luigi Mimmo. Che però vorrebbe evitare una fuga solitaria per entrare in segreteria con il via libera dei “suoi”. E quindi sta spingendo (sotto sotto) affinché la sua area converga su Vitale. Anche per questo Dario Abbate, che teme di perdere pezzi, non è più oltranzista come prima. L’accordo tra i seguaci di Speranza e il segretario provinciale non è impossibile. Ma resta difficile. Si è accorciata la distanza anche con l’eurodeputato Picierno. Da superare però lo scoglio (oltre alle altre questioni politiche) dell’eventuale ingresso in segreteria di Silvio Sasso. Per alcune “uscite” nei recenti incontri tra le correnti una parte dei vitaliani, in particolare la “base”, non gradisce il suo nome. E lo ha fatto sapere chiaramente al segretario. Pure i caputiani storcono il naso. In caso di accordo però la realpolitik prevarrebbe sulle antipatie personali. E Sasso avrebbe l’ok a entrare nella squadra di Vitale. Ma senza alcuna chance (è il suo sogno) di mettere le mani sulla delega all’organizzazione. Per la linea dura sono invece pittelliani e Giovani turchi. Hanno detto sì al dialogo solo a condizione che tutte le aree abbiano lo stesso peso (o quasi) all’interno della segreteria. Un altro elemento divergente è rappresentato dalle amministrative a Caserta. Pittelliani e Giovani turchi temono che il nuovo assetto interno possa dare campo libero alla candidatura a sindaco di Carlo Marino. Un’ipotesi per loro nefasta. Ed è proprio questo il vero nodo gordiano da sciogliere. Che potrebbe “costringere” le due componenti a restare sull’Aventino e spezzare definitivamente il filo del dialogo con Vitale.

Mario De Michele

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