CASERTA – Non trova pace il simbolo del Pdl. Torna alla carica l’imprenditore Michelangelo Madonna, che ne rivendica la paternita’, perche’ assicura di averlo inventato, prima della cosiddetta svolta del predellino del 18 novembre 2007. La querelle giudiziaria tra l’ex consigliere provinciale di Caserta e i legali di Silvio Berlusconi dura da 5 anni. Dopo aver perso in primo grado (nel febbraio scorso), Madonna non si arrende: nel novembre scorso ha deciso di proporre appello contro la sentenza del Tribunale di Roma perche’ ritenuta ”errata sotto molti profili”.

I punti cardine, secondo i suoi avvocati Mario Iacone e Attilio Doria, restano due. In primo luogo, ”il fatto che sia stata considerata donazione di modico valore la cessione a titolo gratuito del simbolo che Madonna ha fatto al presidente Berlusconi”. In secondo luogo, ”non e’ stata correttamente valutata come nulla la causa del contratto”. Inoltre, sottolineano i legali, ”non sono stati ammessi i mezzi istruttori richiesti e non si e’ voluto tener conto della disciplina relativa alla proprieta’ intellettuale dei loghi e dei segni distintivi”. L’udienza del giudizio d’appello e’ fissata per il prossimo 29 febbraio davanti alla Corte di appello di Roma con l’onere per Berlusconi e i convenuti di costituirsi entro il giorno 9. L’imprenditore campano, (dal ’94 impegnato in politica con Fi) e’ intenzionato ad andare avanti fino in fondo, fino in Cassazione, se necessario. Per la sua difesa, ”il simbolo usato nel nuovo sito Internet del Pdl presentato di recente, e’ esattamente identico a quello inventato da Madonna: basta eliminare la denominazione ‘Berlusconi Presidente”’. Giovedi’, a quanto si apprende, gli avvocati del Cavaliere sono stati a palazzo Grazioli probabilmente per fare il punto della situazione.

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