Filippo Panza

È in corso un altro vertice dei partiti e dei movimenti civici sul nome del candidato sindaco del centrosinistra alle comunali di Aversa. In pole c’è Filippo Panza, rappresentante cittadino del Movimento 5 Stelle. In freezer Mauro Baldascino, fino a pochi giorni fa in corsa con i favori del pronostico ma adesso con le quotazioni in calo. Il commissario del circolo locale del Pd Eugenio Marino ha dato il via libera al pentastellato. Ma l’ala dem che fa riferimento a Gennaro Oliviero non è d’accordo. Punta sul referente di Libera. Contraria a Panza anche la lista Aversa Progressista. Più articolata la posizione de La Politica che Serve. Il gruppo capeggiato dall’ex sindaco Alfonso Golia vuole spiegazioni sul metodo con cui è uscito il nome dell’esponente dei 5 Stelle. Una decina di giorni fa il tavolo aveva dato l’ok a Baldascino. Ma non c’è mai stata l’ufficializzazione. Nel frattempo è salito alla ribalta Panza. Perché e da chi è stato condiviso? Questo l’interrogativo politico posto agli alleati dai seguaci dell’ex fascia tricolore. Nell’ultimo documento de La Politica che Serve, che fa presagire l’uscita dalla coalizione, ci si chiede: “Il documento pro Baldascino è carta straccia?”. Dal canto loro Centro democratico e Alleanza Verdi e Sinistra non hanno alzato le barricate sul nome di Panza. Il referente aversano del partito di Giuseppe Conte rappresenta il coronamento del disegno politico di chi spinge per il campo largo. In primis Marino. Che però ha sempre battuto sul tasto della piena condivisione sul nome del leader. L’unità di intenti sembra lontana.

Mauro Baldascino

Nemmeno Baldascino è riuscito a mettere tutti d’accordo. Gli amministratori comunali uscenti del Pd lo considerano “debole” e propendono per una leadership politica. Da qui il tentativo di “chiudere” su Panza. Ma col passare dei giorni e con l’approssimarsi della data per la presentazione delle liste il centrosinistra invece di fare passi avanti sembra arenarsi in una pericolosa logica di veti e contrapposizioni. Di fronte c’è un bivio: un accordo monco dell’unanimità o l’ipotesi che salti il tavolo. Due strade che portano comunque a sbattere.

Mario De Michele

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