AVERSA – Probabilmente non basterà per continuare a gestire la sosta a pagamento nella città normanna, ma la sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un inequivocabile atto per riabilitare la reputazione della Smart Project. La sentenza, infatti, annulla gli atti comunali e prefettizi impugnati. Cade, quindi, l’informativa antimafia atipica che nel luglio dello scorso anno aveva portato l’amministrazione Ciaramella a rescindere il contratto di affidamento del servizio di gestione in concessione delle aree di sosta a pagamento e rimozione forzata, blocco e custodia dei veicoli in sosta vietata con l’Ati Urbania Vivere la città la cui durata era fissata in 5 anni.

La Prefettura lasciava capire che la Smart avesse collegamenti con la criminalità di Sant’Antimo, ma oggi il Consiglio di Stato smonta punto per punto quel documento.

Nella sentenza si legge che “ha errato il primo giudice laddove ha assunto a tal fine ulteriori elementi, quali l’ingresso nella Smart Project di “un ristretto ma significativo manipolo di lavoratori provenienti” da Sintesi, “il mantenimento nella gestione imprenditoriale di soggetti con legami familiari con il Russo” e la presenza di “persistenti legami economici e familiari”, “la comune tipologia di appalti eseguiti”, “il contesto territoriale di riferimento”, “la presenza di soggetti, alcuni dei quali aventi ruoli apicale o particolarmente pregnante, all’interno della compagine societaria”. Il Consiglio di Stato inoltre specifica che Gennaro Russo, “in alcun atto di causa si afferma che abbia ricoperto un ruolo apicale, neppure di fatto, né pregnante, essendo stato solo un addetto. Oltretutto, come riconosciuto dallo stesso TAR, è stato assunto da Smart Project per passaggio di cantiere a seguito dell’acquisto di ramo d’azienda di Sintesi avvenuto il 14 dicembre 2007 (sicché, peraltro, al momento del controllo era ancora dipendente di Sintesi), ma ne è stato licenziato con decorrenza 4 maggio 2011, quindi non era più dipendente della stessa Smart Project alla data dell’informativa e, a maggior ragione, alla data della risoluzione”. Circa la gestione imprenditoriale di Smart Project, la sentenza evidenzia che “essa risulta incontestatamente da sempre affidata in via esclusiva a Raffaela Ceparano, la quale da alcun atto emerge non essere l’effettiva amministratrice e neppur aver legami familiari o frequentazioni con i Russo né con soggetti di cui si presuma la vicinanza a clan camorristici”. Circa “la comune tipologia di appalti eseguiti” ed “il contesto territoriale di riferimento”, si tratta chiaramente di congetture e generalizzazioni astratte che si risolvono in meri ed altrettanto generalizzati sospetti “ambientali”, privi di riferimenti a fatti concreti; del resto, dar valore a siffatte argomentazioni significherebbe negare la stessa possibilità di qualsiasi impresa del settore di operare nel territorio di cui trattasi. Il passaggio successivo sgombra ancora di più il campo: “Nella specie nessuno dei ricordati elementi, neppure se apprezzati nel loro insieme coordinato, è idoneo a sorreggere l’informativa, sicché non è condivisibile la definizione da parte del primo giudice di un siffatto quadro complessivo come “di opacità della gestione societaria e delle relazioni imprenditoriali che ruotano intorno alla figura di Gennaro Russo”, tale da concorrere alla “ragionevole valutazione di una continuità dell’assetto societario tra la ricorrente e la società Sintesi”.

La sentenza, però, non cambia i piani del comune. “Dall’informativa atipica – spiega il comandante Guarino – sono sopraggiunti altri due provvedimenti interdittivi nei confronti dei soggetti che costituiscono l’A.t.i. di cui fa parte la Smart Project”. L’amministrazione Sagliocco, pochi giorni fa, ha deciso di sospendere la proroga concessa alla Smart Project che il prossimo 30 luglio dovrà lasciare la città normanna. In attesa del nuovo bando il servizio sarà gestito direttamente dal comune in via provvisoria. La delibera che disciplinerà il servizio sarà approvata nei prossimi giorni, ma i grattini sono già pronti per esser consegnati agli ausiliari del traffico.

Angelo Golia

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