Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Maria Verde

Non è ancora ufficiale ma dalle notizie raccolte negli ambienti giudiziari sembrerebbe (il condizionale è un eccesso di zelo) che il Tar della Campania abbia bocciato il ricorso dei consiglieri comunali di opposizione di Cesa contro la decadenza dalla carica votata dalla maggioranza targata Enzo Guida. Non sono note nel merito le ragioni del “no” dei giudici amministrativi alla richiesta di Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Maria Verde di essere reintegrati. Si attende la pubblicazione del dispositivo. Ma la battaglia politica-giudiziaria molto probabilmente non finisce qua. Ferrante, Alma, Bortone e Verde sarebbero intenzionati a presentare ricorso al Consiglio di Stato. Come più volte abbiamo evidenziato, il “caso Cesa”, più unico che raro nel panorama nazionale, ruota attorno al tema democratico, non a quello tecnico-giuridico. Gli esponenti della minoranza sono stati cacciati per non aver giustificato alcune assenze in consiglio comunale, senza tener conto che l’opposizione può svolgere il suo ruolo anche adottando scelte aventiniane di protesta. Non solo. La questione si sarebbe potuta risolvere in sede di conferenza dei capigruppo. Invece di avviare la procedura di decadenza, assecondando pedissequamente Guida, il presidente dell’assise Mimmo Mangiacapra avrebbe potuto “intimare” alla minoranza l’inizio dell’iter in caso di ulteriori assenze. Ma la maggioranza ha optato per il muro contro muro dando la netta senza di volersi sbarazzare di Ferrante, Alma, Bortone e Verde perché “scomodi e non allineati”. Non a caso al loro posto sono subentrati quattro consiglieri che solo sulla carta fanno parte della minoranza, ma che fin dallo loro insediamento hanno votato l’80% delle proposte di Guida e company e non hanno mai nemmeno punzecchiato il sindaco e la maggioranza. Un’opposizione “ibrida” a immagine e somiglianza di Guida. Ecco, il tema non è giuridico. Ma democratico. La sovranità spetta al popolo. La minoranza la scelgono gli elettori. Non il sindaco. Cesa fa eccezione.

Mario De Michele

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