Un partito capace di non “puntare solo sulla leva del Governo” e’ l’obiettivo a cui mira Gianni Cuperlo, candidato alle primarie per la scelta del segretario del Pd. Nel corso della kermesse con cui lancia la sua candidatura Cuperlo chiede di non guardare alla segreteria del Pd solo come “trampolino” per “un tuffo nell’acqua poi fare una cosa piu’ importante”.
“Il governo conta, e’ fondamentale, pero’ se qualcosa abbiamo capito di qesti venti anni penso sia essenzialmente questo: solo la leva del governo non e’ sufficiente”, ha spiegato Cuperlo in un passaggio che sembra diretto al diretto competitor, Matteo Renzi. “Non basta concepire le riforme dall’alto senza un popolo dietro. Nessuno, neppure la leadership piu’ potente e carismatica, quella di Barack Obama, e’ riuscita da solo ad affrontare questo nodo: o troviamo consenso dal basso per le riforme oppure perdiamo di vista il partito politico. Non facciamo un congresso solo per decidere chi e’ il nuovo leader, un nome, ma facciamo congresso anche per riscoprire l’importanza e la passione di parole che sono capaci di descriverci. Se sei un parito politico devi dire chi sei, devi dire quali interessi vuoi rappresentari, quali sono i soggetti, le persone in carne e ossa a cui vuoi restituire la quota di potere che non hanno”. “Se Renzi deve fare il segretario del partito, deve dedicarsi a questo perche’ dire che i sindaci vivono in mezzo alla gente e il segretario in una torre d’avorio non corrisponde alla realta’ “Penso di no, a prescindere, come direbbe Toto'”. Cosi’ Gianni Cuperlo risponde a chi gli chiede se sia d’accordo con il sindaco di Firenze sulla possibilita’ di fare il primo cittadino e contemporaneamente il segretario del partito. “Tra le ragioni della crisi della politica e della classe dirigente c’e’ anche la tendenza ala moltiplicazione degli incarichi. No, credo che i due incarichi non siano compatibili”.