Massimo D’Alema ‘linka’ Nanni Moretti. Ma non un Moretti qualsiasi, una scena cult di ‘Sogni d’oro’, il film del 1981, in cui il protagonista Michele Apicella si aggiudica un confronto in Tv in modo trionfale facendo ricorso al turpiloquio.
Tutto parte dalla lettera che D’Alema ha inviato oggi a ‘l’Unita” sulla Direzione del Pd di mercoledi’ scorso in cui il presidente del Copasir, tra l’altro, spiega di non aver mai invocato il governissimo o fatto elogio dell’inciucio. L’intervento si chiude cosi’: “Citare Gramsci sulla ‘paura dei compromessi’ e’ stato un azzardo in un Paese dove prevale la rapidita’ delle battute o la volgarita’ delle invettive e dove il mondo dell’informazione scodinzola dietro a un signore che letteralmente li manda a quel Paese (ma non in questo modo garbato). Ma che ci volete fare: non credo che sia ancora venuto il momento di arrendersi alla volgarita’ e all’ignoranza. E spero che non venga mai”. La lettera e’ riportata sul sito Internet di D’Alema, con l’aggiunta gustosa di un link alla sequenza di ‘Sogni d’oro’ in cui e’ un giovane Giampiero Mughini a moderare un confronto in cui Apicella non convince. Fino a quando gli suggeriscono (“e’ l’unica arma che abbiamo”) piu’ ‘determinazione’. Moretti-Apicella, allora, parte con gli insulti fino a quando Mughini, tra gli applausi del pubblico, sancisce: “La volgarita’ purtroppo ha trionfato ancora una volta”.