“La scelta è stata fatta sulla base di elementi tecnici e giuridici. Se ci sono motivi politici per prendere decisioni diverse ci adegueremo, ma devono avere fondate motivazioni”. Così, intervistata dal Corriere della Sera, il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri commenta il dibattito sulla data delle elezioni regionali, “divisa” da quella delle politiche. “C’é una sentenza della Consulta che impone di indire le elezioni entro 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio regionale e noi abbiamo il dovere di rispettarla”, spiega. “
Nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri, abbiamo valutato l’ipotesi di un election day ad aprile, ma alcuni miei colleghi erano contrari perché ritenevano che si dovesse consentire ai cittadini di esprimersi subito. In ogni caso siamo stati spiazzati dal Tribunale amministrativo”. Il ministro si riferisce alla sentenza sulla Regione Lazio che impone di fissare la data della consultazione entro cinque giorni. “Ci dobbiamo attrezzare rispetto al ‘verdetto’ già espresso”. E’ “impensabile” fare elezioni separate nelle tre regioni, sottolinea Cancellieri, e in ogni caso “abbiamo ritenuto di dover attendere che tutti adeguassero lo Statuto in modo da evitare che per i prossimi cinque anni si debbano pagare venti consiglieri in più nel Lazio e dieci in Molise”. Il risparmio che si otterrebbe dall’accorpamento di regionali e politiche sarebbe di 50 milioni, afferma. Sull’ipotesi del 10 febbraio per un vero election day dice: “non mi risulta. In ogni caso non sarebbe una decisione che spetta a me, ma al capo dello Stato Giorgio Napolitano”.