Le consultazioni in corso per dare vita al nuovo governo sono ricche di polemiche, con la Lega e il Movimento 5 Stelle che decidono di non salire al Colle (“è una farsa”, fanno sapere) e Napolitano che parla di “stupore e rincrescimento” per la decisione del Carroccio, senza degnare di una reazione il M5S. I grillini, tuttavia, hanno organizzato una protesta in piazza Montecitorio per “fare le consultazioni per strada, con i cittadini”. Sul fronte Forza Italia, la delegazione Fi sarà guidata da Silvio Berlusconi che metterà così in difficoltà il presidente della Repubblica, costretto a incontrare al Colle un ex senatore, condannato in via definitiva per frode fiscale, che lo accusa quasi ogni giorno di aver guidato un golpe contro di lui.
E Grillo e Civati sono andati all’attacco: “Non può riceverlo”. Anche gli alfaniani non danno per scontato un “sì” al nuovo governo del sindaco. In ballo ci sono due elementi: la conferma di Angelino Alfano alla vicepresidenza e al ministero degli Interni e la presenza significativa, nell’esecutivo, di rappresentanti del Nuovo Centrodestra. Ma, polemiche a parte, domani o al più tardi lunedì, arriverà l’incarico a Renzi, con il giuramento forse già lunedì. Renzi sta pensando a una squadra snella, al massimo 18 ministri, e sta riempendo le ultime caselle. Quasi sicuro l’ingresso di Alessandro Baricco alla Cultura.
Anche l’ad di Luxottica Andrea Guerra, in lizza per lo Sviluppo Economico, ha avuto un incontro con il segretario Pd. Mentre il patron di Eataly Oscar Farinetti smentisce le voci che lo accrediterebbero al dicastero dell’Agricoltura. Consultazioni della mattina: chi ha detto sì al governo Renzi. Le delegazioni salite al Quirinale nel corso della mattinata che hanno garantito il loro appoggio al governo Renzi sono: Südtiroler volkspartei (Alfreider), Minoranza linguistica Val D’Aosta (laniéce, Marguerettaz) , Centro Democratico (Formisano e Tabacci) e Alleanza per l’Italia (Bruno), Psi (Nencini) e Per le autonomie (Fravezzi, Berger).
Interlocutoria la posizione di Grandi autonomie e libertà del senato (Gal). Mario Ferrara, presidente del gruppo, ha spiegato che le componenti che sono rappresentate nel suo gruppo valuteranno “differentemente” la nascita del nuovo esecutivo.
Chi ha detto no. La delegazione di Fratelli d’Italia, composta da Giorga Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, in dissenso con l’operazione del Pd, ha platealmente (e simbolicamente) consegnato la tessera elettorale nelle mani del presidente della Repubblica, come segno di protesta per il fatto che si sta avviando “il terzo governo consecutivo che passa sopra le teste degli italiani”. Giorgia Meloni ha concluso: “Staremo all’opposizione. Se ci saranno provvedimenti votabili li voteremo, ma siamo poco ottimisti”.