Il governo Monti apre una nuova inedita stagione politica che rida’ al Parlamento un ruolo centrale. Le Camere, con il governo dei professori, diventano di fatto l’unico campo aperto del confronto e della ‘lotta’ tra forze politiche costrette a coabitare.

Come e quanto intense saranno lo si vedra’ quando si affronteranno temi delicati come la riforma elettorale o le riforme costituzionali. Ma gia’ alle prime battute – su temi non di primo piano per le sorti del Paese – si riesce a intuire che non saranno trattate in punta di fioretto. Sulle presidenze delle commissioni parlamentari, ad esempio, ci sono tutte le premesse per attendersi uno scontro aperto tra i partiti gia’ impegnati sul fronte della nomina dei sottosegretari. In un braccio di ferro che vorrebbe i viceministri solo tecnici o politici, Monti sembra voler prendere tempo rimandando la decisione su come e con chi riempire quelle caselle solo dopo il tour europeo della prossima settimana. Intanto sulle commissioni, La Lega Nord, ora unica forza di opposizione, rivendica quelle di garanzia: il Copasir e la Vigilanza Rai. Una rivendicazione legittima visto che sono commissioni che per la loro funzione di controllo sono presiedute – una per legge e l’altra per prassi – da chi e’ minoranza parlamentare. Il punto politico e’ che il Carroccio vorrebbe tenersi, secondo alcune indiscrezioni, anche le presidenze delle commissioni che ancora detiene. Sono quattro alla Camera – la Bilancio con Giancarlo Giorgietti; gli Esteri con Stefano Stefani; le Attivita’ Produttive con Angelo Alessandri; Ambiente con Angelo Alessandri – e una al Senato, le Politiche comunitarie con Rossana Boldi. Il Carroccio chiede, inoltre, la presidenza della Giunta per le autorizzazioni a procedere, due vicepresidenze e due incarichi di questore, che spettano – sempre per prassi – all’opposizione. ”La Lega – osserva D’Alema, che al Copasir ha gia’ offerto le proprie dimissioni – le presidenze le ha avute in quanto partito di governo e adesso vuole le presidenze che spettano all’opposizione mantenendo anche quelle che spettano alla maggioranza…. Mi pare – ironizza l’esponente Pd – che il primo obiettivo della lotta della Lega sia quello delle poltrone”. ”La Lega – replica Marco Reguzzoni – non ha mai fatto questioni di poltrone. A noi le poltrone non interessano”.

 

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